Decimo giorno di Elrond a casa nostra. Veniamo alla cronaca di questa epifania in compagnia del piccolo demonietto peloso.
Verso le 7 di questa mattina sento un guaito dal suo kennel. Mi alzo nonostante il sonno. Sono certo che deve fare pipì e infatti così è. già sembra avere le energie per diroccare una metropoli e sfasciare un villaggio! Io sono sveglio come un bradipo dopo un lauto pasto! Così lo riaccompagno nel trasportino e ritorniamo a dormire.
la pioggia ha piccole dita di bambino stamani e striscia contro i vetri della nostra finestra in camera da letto. La mattina è morbida e silenziosa, la luce opalescente avvolge tutto e smalta di un’atmosfera domenicale le vie del centro storico. Ci alziamo definitivamente verso le 8:30. Ci svegliamo sempre allo stesso modo: suona la sveglia del mio cellulare, accendiamo la luce e quindi apriamo il kennel. Così siamo noi a decidere quando è il momento di cominciare la giornata.
Chi trova delle amiche, trova dei tesori (pieni di consigli!)
Per uscire dal trasportino abbiamo insegnato a Elrond a rispettare un segnale “di sblocco” (l’idea l’ho presa in prestito da una delle mie preziose amiche di Facebook: Laura Conte). Quindi via coi “bisogni grossi” che lui non fa mai sulla traversina, ma nelle vicinanze (se va bene), mentre la pipì praticamente non la sbaglia mai.
Ieri abbiamo comprato il libro di Jan Fennel “ASCOLTA IL TUO CANE”. Lo stiamo leggendo con molto interesse. Un altro consiglio di due amiche di Facebook: Mirella Gemelli e Marilena Lusini. Interessante il suo approccio alla leadership e certi suoi metodi che stiamo provando a mettere in pratica.
Seguendo i dettami della Fennel e i consigli preziosissimi di Anna Maria Arciere (che è stata con me ore in chat a rispondere pazientemente alle mie domande… sono assetato di conoscenza) io e Simona abbiamo impostato il momento del cibo come palestra dove esercitare la leadership: prima di dargli la scodella con la sua pappa, abbiamo finto di prendere del cibo per noi dal didentro (visto l’odore che si sprigiona dai quei croccantini non lo farei nemmeno se vittima della più atroce carestia!) e ne abbiamo mangiato (in verità era del gustoso wurstel di pollo). Dopo averlo fatto sedere abbiamo messo la scodella nel kennel, che sta diventando il nostro più prezioso alleato per gestire un cucciolo sempre più scatenato.
Altra amica prodiga di attenzioni e di consigli è Roberta Favaro, che oggi mi ha seguito anche in tempo reale mentre provavo a “regolare” questa macchina mordi&afferra che risponde al nome altisonante di Elrond. Imparare da chi ha più esperienza di noi (praticamente tutti) è per noi un costante miglioramento e ho scoperto davvero che cosa significa essere parte di quella bellissima comunità dei possessori di (o posseduti dai) border collie (vedi per esempio il grande Giorgio Teodonno che “ci segue” da prima che arrivasse Elrond a casa nostra, Sabrina Rossi che con pazienza mi spiega cose importantissime, consigliandomi anche l’acquisto del Kong (che sto aspettando),Claudia LeFrevre che mi incoraggia a vivermelo pienamente e spronandomi a osare con lui, Giada Giuntoli e Benedetta Garré con le quali parlare è sempre un piacere!)
Tanto va l’Elrond a largo che ci lascia i dentini!
Ma se anche proviamo con tutta la nostra buona volontà a mettere in pratica alla lettera ogni suggerimento non vediamo tanti miglioramenti. Elrond è sempre inquieto. Gioca per un po' (per esempio con uno straccetto o con la treccia corta), poi però preferisce il divano. Noi non lo abbiamo mai incoraggiato a morderlo. fin dal primo momento le abbiamo provate tutte: dal distrarlo al No secco, al prenderlo per la collottola. Per esempio anche stasera. Quando va lì a mordere io lo distraggo con un osso di gomma. Bene, si distrae. Arriva. due morsetti al giocattolo e via di nuovo alla spugna del divano. come se fosse un magnete per i suoi denti di ferro!
Simona va lì per giocarci, tenta di fare qualcosa con lui, ma ecco che dopo un po’ gli viene voglia di mordere piedi, calzini e tutto ciò che riguarda il corpo umano! Anche in questo caso: non abbiamo mai incoraggiato il morso, io non ho mai (nemmeno una volta) giocato alla lotta con lui. non gli ho mai permesso di mordermi senza ribellarmi con un No o andando via. Non ho mai sorriso a questo atteggiamento, che addirittura mi spaventa. in più stiamo mettendo in pratica i suggerimenti:
a) stiamo fermi: e lui si accanisce con ancora maggior forza sui piedi e affini, ringhiando e con accenni di abbaio
b) gridiamo AHIA: sordo totalmente. anzi forse ci prova ancora più gusto
c) un NO SECCO: vabbè vedi sopra.
d) lo prendiamo per la collottola allontanandolo: niente ritorna ancora più inferocito.
Un parente di Marley?
La nostra unica soluzione sempre più spesso sembra diventare il Kennel. Ma non credo che sia una risposta adeguata. Certo sarebbe consigliabile portarlo da un professionista. Ne abbiamo tutta l’intenzione. ma dobbiamo attendere ancora 7 giorni prima di poter uscire. Intanto con estrema pazienza (ma credetemi a volte sembra esaurirsi e mi sento come se fossi io dentro a quel trasportino) e tenacia cerchiamo di mettere in pratica consigli, suggerimenti, rotte, tecniche. il fatto è che più passano i giorni meno riusciamo a goderci la felicità di averlo con noi, perché sono davvero brevi i momenti in cui si riesce a stare insieme serenamente e senza sentirsi conficcare qualche canino o dentro la carne o dentro la spugna di un divano (per non parlare poi della sua inclinazione a saltare per prendere ogni minima cosa che penzola).
Notizia positiva è che oggi ha avuto una visita completa della nostra veterinaria che lo ha trovato in ottima salute (e che gli ha fatto il vaccino), ma è rimasta anche lei sconvolta dalla sua irrefrenabile carica di energia (distruttiva!). e prima di andare ha detto : “questo cane mi ricorda Marley". Auguri.
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