E mentre fuori si scatena l’inferno, lui dorme tranquillo, nella sua cuccia-trasportino. steso come una sacra vacca indiana, mentre in strada e nell’aria i botti risuonano aggressivi (mutilazione incivile di una società che deve far rumore per dimenticare gli affanni dell’anno passato e salutare quello che entra). Non ho mai capito e non capirò mai perché bisogna festeggiare in questo modo volgare, spropositato e idiota.
Elrond è indifferente a tutto questo, avvolto nel suo placido sonno. Noi temevamo la mezzanotte, conoscendo la potenza di alcuni petardi che qui da noi si chiamano “cipolle”. E invece il piccolo border collie sognava felice - probabilmente le braccia e la gambe di Simona da mordere avidamente!
Credo sia stata una buona idea aver giocato dopo cena con lui a lungo, avendolo sfiancato a dovere con i suoi tre oggetti del desiderio:
Cuscino, treccia e pantofola
Ormai Elrond ha associato la parola “cuscino” a questo oggetto. Un morbido cuscino verde che dal primo momento che è entrato in casa, Elrond, ha individuato come suo gioco d’elezione per mordicchiare e per sfidarsi con me al “tira e molla”. Ovunque io sia basta pronunciare questo grido di battaglia e il cucciolo, come un soldatino zelante, si precipita a lottare con balzi, contorcimenti e a dentini sguainati.
La treccia, che noi chiamiamo con lui “corda” (nel senso che la parola che gli associamo, non che anche lui ha imparato a pronunciarla!… ), è invece il gioco prediletto per misurare la forza nel possesso e nella predazione. E devo ammettere che ha un istinto in questo senso che a me sembra iper-svilluppato.
C’era una volta una mia pantofola. Era blu e comoda. Ora giace sventrata sul campo di battaglia del tappeto che Elrond ha consacrato ai suoi giocattoli-relitto. A volte guardo quella pantofola e riesco anche a rintracciarne la sua gloriosa forma, ma ci vuole uno sforzo di fantasia. Ora ho un bel paio di pantofole nuove. Molto chic. Ma da stamani ha cominciato ad “interessarsi” anche a queste e già temo per la loro dipartita!
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