L’inizio della saga del signore degli anelli inizia con un capitolo dal titolo “Una festa a lungo attesa”. Bene, voi tutti ormai sapete che il nome del nostro cucciolo (Elrond) deriva proprio da questo fantastico libro di Tolkien. Quindi se io intitolo questo paragrafo “Una uscita a lungo attesa” sono perfettamente in linea con la storia!
Eh si oggi… 11 gennaio 2010… quando il buon Elrond festeggia il suo 78° giorni di vita arriva la sua PRIMA USCITA ufficiale. L’euforia è tanta, Elrond appare nervoso e imbizzarrito. Ogni volta che Simona si prepara per andar fuori, vestendosi in modo più carino rispetto alla sua domestica tuta viola, il cucciolo comincia a saltellare come un Jack-in-the-box! Ma molto più mordace. ha quasi strappato la maglia nuova e questo ha incrinato la famosa calma di mia moglie. Guai a toccarle i suoi preziosi vestiti! Comunque sono intervenuto io. Non è che lo abbia tranquillizzato il demonietto dalle fauci a molla. Ho provato anche a ringhiare (e direi che mi esce bene) e col solito “No secco” che ha lo stesso effetto di una goccia di acqua su un incendio forestale! Anzi quando gli ringhio contro il tipo si ribella con maggior decisione. Allora ho fatto ricorso all’ atterramento canino. Ho rimediato una bella ferita sulla mano (ok giusto un po’ di sangue, ma è stato più da strusciamento contro i denti che per i morsetti in sé). Devo dire che dopo due di questi schienamenti Elrond si è tranquillizzato. Collare e guinzaglio. Si parte verso il vasto mondo!
Giornata splendida. Il sole è un occhio benefico piantato in mezzo al corpo azzurro di un cielo intatto. L’aria sa di buono, di freschezza, come se la pioggia di questi giorni avesse lavato via le macchie e i residui delle feste trascorse. Il primo approccio è con un gruppo di colombi grigi che si contendono un tozzo di pane. Elrond li punta, ma fa 2 passi e questi sono già volati via. So che questi uccelli sono portatori sani di molte malattie, così cerco anche di tenerlo alla larga dai loro corpi metropolitani.
Direzione lungomare. quello di Salerno, non ha nulla da invidiare alla Croisette di Cannes, molto rinomata e amata. Anzi devo ammettere che è molto più rigoglioso e pieno di verde, solo che a noi mancano quei magnifici alberghi della cittadina francese come il Carlton o il Majestic. Vabbè Elrond non se ne accorgerà, sarà anche meno chic, ma è stracolmo di gente (ma mi chiedo: a Salerno qualcuno lavora? e i ragazzi vanno ancora a scuola? sono tutti qui!) e soprattutto di cani! Benissimo: inizia la scuola di socializzazione. Mentre scendiamo sul lungomare (che dista si e no 100 metri da casa) chi incontriamo? Il ragionier Caserta (se hai perso questo personaggio lo trovi in questi pezzi: qui e qui)! E’ in auto e vedendo il piccolo Elrond che trotterella tranquillo vicino ai piedi miei e di mia moglie esclama con tono deciso “Bene, si sta comportando proprio bene”. Avuta la benedizione continuiamo il nostro tragitto, passando attraverso il traffico sostenuto di Via Roma. Deve abituarsi subito alle auto. E lui sembra non avvertire paura. Ad essere sincero è un cane che mostra sempre coraggio e curiosità e voglia di esplorazione.
Arrivati sul lungomare: il paradiso della socializzazione! Gente in bici, eserciti di mamme armate di carrozzine e bimbi al seguito, frotte di anziani che non vedono l’ora di fermarsi a carezzare un cagnolino e parlare dei loro trascorsi con gli amici a quattro zampe (ce n’è uno così anziano che credo abbia fatto socializzare il suo con quello di Garibaldi), il mare che carezza lievemente i fianchi della strada, ragazzi che giocano a pallone, atletici giovani impegnati in sudatissime sessioni di jogging. E poi tantissimi cani, di tutte le razze, di tutte le taglie, di tutti i colori. Noi abbiamo la ferma intenzione di dare a Elrond la possibilità di conoscerne quanti è più possibile.
Ciro, il bassotto.
Il primo con cui ha modo di interagire è un bassotto di 10 anni, molto più attento al mare che a Elrond (sembra abbia un istinto suicida. alla sua veneranda età forse la morte per annegamento gli sembra più dignitosa! ha uno sguardo tristissimo). Il nostro cucciolo prova a invitarlo al gioco, ma Ciro sembra proprio non averne voglia. lo tiene una ragazza la quale ci chiede il nome del nostro. Rispondiamo e vediamo la solita faccia a punto interrogativo! Come a dire: un nome più facile no eh?
Alice, il barboncino giocattolo.
E’ la volta di un barboncino toy. Una femmina minuscola, ma molto raffinata. Tutta ricci neri. Abbigliata in un cappottino rosa shocking. Molto snob. Così dopo qualche semplice sniffatina di musi e sederi tutto finisce qui. La storia d’amore non ha avuto futuro.
Sissy e Cuma: beato tra le femmine
I primi veri compagni di gioco sono 2 cani meticci. Uno è legato a una panchina da una signora piuttosto attempata e con qualche segno di senile dissolvenza dell’intelligenza. Molto simpatica comunque. Il suo cane ha qualcosa del border collie e Simona è convinta che lo sia. A me non sembra. Così ci avviciniamo. Ci accorgiamo di quanto sia enorme questo cane.
Simona chiede alla signora “Ma è un border?”. e lei risponde: “No, no è buonissima”. Certo.
Simona ci riprova: “No chiedevo se è un border collie?”.
“No non morde signorì, non vi preoccupate”.
Allora intervengo io: “scusi che razza è?”. La signora ci fa capire che è un incrocio tra un maremmano e un collie. Vabbè lo chiameremo: “border della maremma”. Elrond va subito a conoscerla. è una femmina. Sissy. Ci accorgiamo sempre di più che solo il nostro cane ha un nome impronunciabile. Lei non sembra voler giocare molto. si profila un’altra piccola delusione per lo scherzoso Elrond. Improvvisamente si avvicina una ragazza con un cane sciolto. anzi una cagnetta. Cuma. 5 mesi. Molto atletica. Si interessa a Elrond. Sembrano voler giocare. Allora io e simo prendiamo coraggio e decidiamo di sciogliere anche il nostro. Prende il la anche la signora e libera la sua Sissy. Puro spettacolo. sull’erba morbida delle lunghe aiuole, ai piedi delle robuste palme va in scena un teatrino di rincorse, di salti, di giochi gioiosi. Ci riempie il cuore vedere finalmente il nostro cucciolo divertirsi in questo modo. è un bimbo piccolo e peloso che sembra aver trovato i suoi compagni di gioco (seppur piuttosto più grandi di lui). Beato tra le femmine. Giocano a lungo. non smetterei mai di guardarli mentre lo fanno. Elrond mette spesso la sua pancia alla mercé delle due cagne. si sottomette al potere delle femmine. Ha già capito tutto della vita! quando Cuma va via gioca un po' con la colossale Sissy, quindi lo richiamiamo e lui arriva. Guinzaglio e via.
Roy, un meticcio scatenato e Colette: trés chic!
Arrivati all’elegante corso di Salerno la scena cambia. Molte più persone, molto meno cani. Logicamente (è un cucciolo, bello peloso e dalla faccia irresistibile) la gente impazzisce alla vista di Elrond. Piace a tutti. non riesco a contare quante persone, ragazze, giovani, signore e signori si fermano per dargli una carezza, per elogiarlo con mille parole dolci facendoci sentire orgogliosi del nostro “orsetto” rietino! Qualcuno lo riconosce anche come border collie. tre donne per la precisione. Una di queste (molto raffinata e spigliata) mi fa anche un sacco di domande su dove l’ho preso, sulle sue caratteristiche, sulla sua compatibilità alla vita cittadina. Mi dice che sta facendo tantissime ricerche su questa razza prima di prenderlo. Credo sia l’approccio migliore. Noi ci siamo informati per mesi prima di deciderci. Mentre Simona (che a dire il vero è il punto di riferimento di Elrond, è sempre lei che segue con lo sguardo e sempre lei che cerca per proteggersi) va a fare un giro alla Sisley io resto fuori con il cucciolo e si avvicina a noi un uomo con un cane. Un altro meticcio, che sembra invasato. cucciolo anche lui: 4 mesi. un trovatello, come mi racconta poi il suo compagno umano di guinzaglio: Francesco. Giocano subito, ma Roy (il nome del cane) è davvero scatenato. tormenta il piccolo Elrond che fugge di fronte a tanta irruenza, ma sta al gioco. Si sottomette. si fa mordicchiare le orecchie. e ogni tanto scappa, ma solo per essere subito ripreso. Quando Roy si fa troppo vivace negli atterramenti e nell’abbaiare , però, il nostro cucciolo reagisce. Non se le tiene, come si suol dire in linguaggio da strada. mente sono lì che giocano si avvicina una signora con una cagnolina al guinzaglio (rosa, molto fru fru!). Elrond sembra essere attratto dalla eleganza della bianca cagnolina che scopriamo chiamarsi Colette. Il loro abboccamento (ammusamento è più corretto!) non dà grandi frutti. La cagnolina sembra essere un po' schizzinosa e va via a culo alto, lontano dal muso pioniere di Elrond. Un’altra storia d’amore senza presente,vedremo per il futuro.
Torniamo a casa esattamente dopo ben 2 ore. Una lunga passeggiata, bellissima. Un’emozione. l’inizio di una nuova vita con Elrond, che quando torna a casa ha la sua meritata pappa e poi crolla esausto! Finalmente abbiamo trovato un modo per mettere in pausa questo “moto perpetuo”. E non è finita qui: oggi si va al prato dell’Università a scorrazzare liberi e felici! Ma questa è un’altra storia e sarà raccontata a tempo debito.
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