martedì 25 ottobre 2011

ELROND COMPIE 2 ANNI - prima parte

Mi sveglio come ogni giorno alle 7.30
la sveglia del cellulare invade la stanza come un ospite indesiderato. Elrond conosce quel suono. lascia il suo pouf che ha i suoi stessi colori e viene accanto a me. Non si tuffa sul letto, ma semplicemente appoggia il suo lungo muso sul mio petto, sotto le mie braccia, accanto al mio viso. Sniffa l'aria intorno al mio sonno. la sua è una presenza calda e discreta, come un abbraccio non invadente. Mi alzo e la giornata profuma già di lui. L'amore per lui cresce nel tempo e la sua presenza ci è diventata indispensabile.

Oggi è un giorno speciale. compie 2 anni! Lo so, le date sono arbitrarie, contano poco per gli umani (anche se noi non smettiamo di dar loro un significato pieno di pathos) figuriamoci per gli animali, individui seri e senza fronzoli! per lui il 25 ottobre è una delle tante giornate scandite dalla sua gioia di vivere e dalla voglie di correre dietro qualsiasi cosa rotoli o rimbalzi o strisci. 

Elrond a 2 mesi, prima foto a casa nostra


Mi torna alla mente il suo arrivo a casa. quello spaesamento di chi si trova in un ambiente nuovo, quella faccia dolce (sarebbe stata solo la maschera che nasconde il piccolo demonio), quei movimenti goffi. sembrava così innocuo. appunto... sembrava!

I primi mesi sono stati da incubo. chi ha letto il mio blog se ne è fatto un'idea. c'erano momenti in cui io e simona eravamo disperati. ci chiedevamo come era possibile che un piccolo esserino in pelo come quello poteva mettere a soqquadro una casa e una vita!

A tre mesi, un piccolo boss
Non sapevamo come gestirlo. lui era padrone del nostro tempo e sempre un pò distaccato. Non conosceva il significato della parola "coccola" (parola che odio e di cui vorrei dimenticare anche io il suono!). quando si avvicinava a te era solo per infilzarti con i suoi aguzzi denti da squaletto. Simona era sconfortata, voleva un cucciolo da spupazzare e si ritrovava un "serial biter" (morditore seriale) dallo sguardo penetrante.

lo sbadiglio del diavolo, a quattro mesi

A 4 mesi il carattere era già quello di Elrond. fiero, schizzinoso, poco incline ad essere domato, non troppo giocoso con gli altri cani, concentrato, del tutto preso dal rapporto uomo-cane. Ha sempre preferito un sano tira alla corda con me che schizzare via con gli altri cani verso un mondo pieno di zampe saltellanti.


uno sguardo da adulto, cinque mesi
A 5 mesi pensavamo avesse deciso per le orecchie all'ingiù. Questa conformazione gli dava un'aria più mite e dolce. ma l'aria di un border non deve mai ingannarmi. dentro di lui batteva sempre il cuore indomito di un cagnaccio da lavoro, tutto dedizione e dinamismo. Anche troppo. é stato subito chiaro che la vita sedentaria non sarebbe stata possibile (non che io e simo l'amassimo prima del suo arrivo). Elrond è un cane che ti impone di staccare la spina dalla tua vita quotidiana fatta di lavoro e di facezie varie.

In spiaggia pronto per la palla, a sei mesi

Il lavoro sulla fiducia reciproca è un rito quotidiano. lui è lì pronto ad apprendere, una spugna meravigliosa che ti guarda con adorazione, ma senza darti scampo. Ha tirato le orecchie su. definitivamente. e ha tirato su il suo carattere solido. gli angoli cominciano a smussarsi, ma resta un capoccione a cui non piace troppo sottomersi. avete presente Leonida a capo degli Spartani: ecco il tipo!

TO BE CONTINUED... A TRA POCO

mercoledì 19 ottobre 2011

IL PRIMO INCONTRO CON UN GREGGE

Il primo incontro di un border con un gregge non si dimentica.

Anche se quel gregge è formato da 2 caprette, come nel nostro caso con Elrond. Non si dimentica perché chi non ha mai avuto occasione di provare questa esperienza non può immaginare quale luce si nasconda nel fondo degli occhi di questi cani, felici come matti dietro una palla, dentro un tubo, sopra un ostacolo, ma mai STREGATI come di fronte al loro sogno incarnato: l’animale da governare.

È come per un maggiordomo inglese dell’800 trovarsi davanti alla possibilità di mettere in ordine la casa di campagna dei Tudor! Una goduria che il DNA ha allestito e assaporato fin dentro la placenta di mamma border.

Pochi giorni fa abbiamo avuto finalmente modo di assaporare questo momento di epifania. Siamo stati dalla nostra amica Joanna che ora gestisce col suo compagno un delizioso casale con terreno che si chiama semplicemente IL LUOGO. E qui oltre 2/3 cani che vagano sonnolenti e liberi, un piccolo pony che silenziosamente tormenta il fieno prima di mangiarlo e tre border felici (mamma Cassandra e le sue due piccole cucciole Molly e Megan), ci sono due splendide caprette tibetane: TOTO’ e HEIDI.

Quando Elrond le vede dà uno strattone al guinzaglio che quasi mi stacca il braccio dal corpo sul modello di un film pulp tipo SAW. Avete presente? Lo tengo a fatica. Chiedo a Joanna se posso liberare il mostro e vedere il suo comportamento. Temiamo remotamente che possa balzare su di loro e sbranarle. Heidi mangiata da un border! Detta così suona bene per chi non ha mai sopportato quella bambina mielosa che zampettava a piedi nudi sui prati rompendo l’anima al povero nonno che prima di lei se ne stava tranquillo e in santa pace tra i monti sopra Francoforte!

Ma il dna non è acqua. E così – una volta slegato – si fionda su di loro. Ma non per affondare i denti nelle loro tenere carni, bensì per metterle in fuga e alla fine stringerle conto un muro dove, con l’aiuto di Cassandra, le due malcapitate sono rimaste per un bel po’ di tempo senza possibilità di scappar via. Nonostante Totò provasse con le sue minuscole corna (diciamo come quelle di un marito la cui moglie è uscita solo un paio di volte con un altro uomo) a infilzare Elrond, a dir la veritò poco preoccupato di quelle minuscole escrescenze!

Emozionante, da brividi. Elrond è concentrato, focalizzato con i suoi occhi di brace sulle due caprette, non lascia scampo né campo libero. È un altro cane! Come veder uscire fuori dal bozzolo una farfalla che prima era un bruco. La vera anima di questa razza: tenere a bada animali dal cervellino poco fine! (purtroppo non mi sto riferendo a quelle persone, per esempio, che in treno hanno la suoneria alta con una canzone di shakira, che leggono Novella 3000, che mangiano a bocca aperta, che hanno negli occhi l’abisso dell’idiozia)

Chi legge questo blog e non ha un cane correrà a comporre il numero della Neuro. Chi ha un cane e non ha un border penserà che sono un deviato. Chi ha un border da più tempo di me annuirà sicuro di sé e dirà a me, sottovoce: finalmente l’hai capito.. è questo che Elrond dovrebbe fare!

eppure la storia ha un finale imprevisto. improvvisamente, mentre Elrond è lì che fa il secondino di ferro con le due caprette carcerate, spunta una palla. e lui che fa? abbandona il suo lavoro e si fionda verso la rotolante delizia al centro della sua vita di cane! Elrond è sempre il signore delle palle!

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