giovedì 31 dicembre 2009

LA GRANDE BATTAGLIA CON L'ANTICO CANE CINESE

La quiete prima della tempesta. Elrond è ai piedi del divano, tra le amate caviglie di Simona. Riposa sereno. Passa buona parte del pomeriggio in una calma simbiotica  con mia moglie, ogni giorno. Dr (Elrond)Jekyll è un bravissimo cucciolo di border appagato e sereno (giochiamo tanto con lui durante il corso delle ore, inframmezzando piccoli esercizi di addestramento).  Ma è nell’aria qualcosa che sta per succedere.

Elrond primopiano

Il citofono. I miei genitori. E con loro la cagna Rea, uno shar-pei cinese di 2 anni dall’aspetto truce e tonto. Ha perso molto di quelle adorabili pieghe che lo fanno apparire, quando è piccolo, una coperta della nonna mal stirata. Rea è un cane di razza pura, dal mantello grigio e dallo sguardo sottile, accigliato, molto orientale!

Appena arriva in casa Elrond la guarda con sospetto e la sua diffidenza si manifesta nel cercare protezione tra le gambe di Simona. Guarda circospetto, studia quell’intruso dall’andatura fiera e dalla muscolatura robusta forgiata dalla storia millenaria come razza. A vederla così sembra che la sua pelle lucente sia un’armatura da antico guerriero cinese, ma al contempo una specie di vecchio saggio colpito da morbo di Alzheimer!

I due sembrano sostanzialmente ignorarsi, mentre mio padre tiene la sua cagna sempre a guinzaglio, visto che io e Simo non ci fidiamo di quello che può succedere. Elrond si dirige verso lo spazio aperto della nostra cucina. Quando corre vediamo Rea che si precipita verso di lui pericolosamente, ma mio padre la tiene con il guinzaglio.

Elrond si infila sotto uno stretto mobiletto metallico, Rea gli si avvicina fiutandolo. è questione di attimi e il nostro cucciolo si trasforma. Questa invasione nel territorio culinario produce nel piccolo border una reazione imprevista. Arriccia il muso aggressivo, tiene le orecchie molto ben dritte, abbaia come mai prima d’ora, sembra voglia scagliarsi contro il guerriero cinese sbattendo, nella foga, anche un paio di volte la testa contro il pavimento metallico del mobiletto da sotto il quale sferra i suoi attacchi.

Rea a sua volte abbaia, ma i suoi versi sembrano quello di un tacchino che sta per essere spennato. il suo respiro corto e affannato e il suo mento da vecchio le danno le sembianze di una comare inferocita, più che di un cane combattente. ma la sua muscolatura compatta e il suo corpo tozzo e ben quadrato sono spaventosi. Non per Elrond che, uscito dal suo nascondiglio, ora le gira intorno saltellando (non in maniera allegra), ringhiando, abbaiando, simulando morsi. C’è una vera cagnara in casa e noi siamo un po' impreparati ad affrontarla. Non conosciamo ancora bene le dinamiche di interazione del nostro cucciolo e siamo spaventatissimi che Rea possa fargli del male.

Tratteniamo Elrond il più possibile. proviamo anche a mettergli il guinzaglio, ma è come se avessimo spruzzato dell’acqua santa su un corpo impossessato dal demonio! dopo pochi istanti togliamo via il collare. Forse abbiamo sbagliato momento per provare a “collarizzarlo” (mi si passi il termine).

Tregua. Portiamo Elrond nel nostro studio e giochiamo un po’ con lui. appare molto eccitato. frenetico. Ma riusciamo a calmarlo giocando con lui. Simona pazientemente lo riporta nel nostro salotto intrattenendolo in ludici passatempi. sembra essere indifferente a Rea adesso. Però le tregue durano poco, si sa!

Stavolta il campo di battaglia è dalle parti delle ciotole d’acqua del nostro cucciolo, che ci impressiona per la sua spavalderia e per la sua caparbia voglia di farsi rispettare. E’ strano vedere questo cane in miniatura con gli atteggiamenti, la protervia, la furia di un cane adulto non rimanere spaventato di fronte al guerriero dalla pelle di sabbia (shu=sabbia + pei=pelle in cinese). Rea non sta a guardare e, solo ricorrendo a tutta la sua forza, mio padre riesce a tenerlo. io addirittura temo possa rimanere strozzata per quanto mette in tensione il suo collare a catena di ferro.

L’ultimo round della battaglia è sull’uscio dell’appartamento. mentre sta quasi per andare via Elrond riparte all’attacco correndo dal lato più lontano del salone. con i suoi balzi a molla e le sua zampe protese in avanti in segno di schiaffeggiamento, con il muso arricciato cerca di scacciare l’invasore.

Noi siamo stremati. Impauriti. E consapevoli che la socializzazione è importante, anche se non sospettavamo così impegnativa.

Stasera è la vigilia di capodanno. I miei tornano per festeggiare insieme. E quindi tornerà anche l’antico cane cinese. Sarà ancora battaglia? Come affrontare questo nuovo incontro?

mercoledì 30 dicembre 2009

DR JEKYLL E MR (Elrond)HYDE

elrond attacca simona
Lo squalo colpisce ancora. La sua preda preferita sembra essere sempre Simona. Abbiamo immortalato il momento di un attacco così come potete vedere nella drammatica sequenza qui sopra. Che sia per lui una compagna di giochi? Un sostituto della madre (visto che è sempre lei a darle da mangiare)? Fatto sta che con me non usale sue fauci, se non per giocare con la corda intrecciata.

Di giorno un buon dr Jekyll…
Tutta la giornata Elrond è stato molto tranquillo, vivendo le sue ore maggiormente con Simona, visto che io sono stato spesso fuori casa. La segue ovunque e spesso si addormenta tra i suoi piedi. il lato affettuoso e dolce di questo cane è come un’aura luminosa che circonfonde la sua figura. Trotterella felice per l’appartamento in cerca di qualcosa da sgranocchiare per affilare i suoi denti e misurare la sua forza mandibolare. quando arriva il nuovo trasportino (un bel Varikennel gigante) sembra molto entusiasta, ma forse più per l’imballo che per l’oggetto in sé. in particolar modo si appassiona a un lungo nastro verde per cui vale la pena lottare. Lo lascio quasi sempre vincere, ma sempre dopo che se l’è meritato.

…la sera terribile Mr (Elrond)Hyde
Mentre sono qui i miei genitori che lo adorano e lo ricoprono di carezze, immolandosi con strepiti e vocine ai suoi giochi di denti, Elrond si tramuta in un isterico demonietto. Abbiamo per la prima volta l’assaggio di cosa sia un cucciolo ipereccitato. Prova a distruggere l’albero di natale, rovescia le scodelle con l’acqua dopo essersi inzuppato i piedi dentro come un orsetto che cerca di pescare le trote in un torrente canadese, corre all’impazzata intorno al tavolo e per tutto l’appartamento (scivolando spesso nelle grosse pozze d’acqua da lui stesso create), è inafferrabile, è inavvicinabile. Piccolo, ma saettante, sembra un Bolt in miniatura che deve battere contemporaneamente il record dei 100m e di “distruzione di una casa nel minor tempo possibile”.

La nostra impreparazione a un evento del genere si palesa in tutta la sua evidenza. proviamo a richiamarlo (ma lo sappiamo che è inutile, eppure ci viene naturale). Proviamo a prenderlo. proviamo a distrarlo con altri giochi. proviamo a essere indifferenti (ma come si può esserlo mentre la casa va a picco! è come continuare a giocare a carte mentre il Titanic affonda!). alla fine decidiamo di chiuderlo, senza sgridarlo, un po’ nel trasportino, tra le proteste dei miei che vedono in questa azione un crudele atto di detenzione.

dopo un po’, quando sembra si sia calmato, lo facciamo uscire. Ma dura poco, si scatena di nuovo il suo istinto distruttivo. cerca di sventrare un cuscino, afferra qualsiasi cosa gli capiti a tiro e via dicendo. giusto il tempo di rilassarsi con la pappa. e poi ricomincia. aspettiamo che si calmi giusto un po’ e gli offriamo un altro soggiorno gratis nel trasportino, mentre ahinoi smontiamo il bell’albero di natale che Simona aveva allestito con la sua solita maestria.

Questa volta si addormenta. solo allora apriamo il cancelletto e lui striscia fuori assonnato, venendo a piazzarsi sotto le nostre gambe mentre ci godiamo la visione del film “Il club degli imperatori” (a dir la verità opera piuttosto modesta). andiamo a letto presto distrutti dalla difficile serata.

Il primo abbaio
Stasera, nei panni di Mr ElrondHyde abbiamo anche conosciuto la voce del nostre cucciolo. Un abbaiare squillante e convinto, che lascia presagire momenti di sonora inquietudine!

Una gita nella lavastoviglie
Dopo pranzo, per un attimo Simona ha perso di vista Elrond. Io ero fuori (ancora alla presa con gli ultimi scampoli di trasloco). Dopo un po’ si è resa conto che stava scalando la portiera della lavastoviglie, per andarsi a rifugiare nel caldo ventre dell’elettrodomestico (ovviamente spento).

martedì 29 dicembre 2009

IL MOSTRO FOLLETTO E MORSI DA SQUALETTO

elrond con ossoIl primo giorno pieno con Elrond comincia presto. La notte ha dormito e verso le 7:10 comincia a guaire perché vuole uscire dal trasportino. Ma noi resistiamo ai suoi lamenti e decidiamo di accendere la luce e “liberarlo” solo quando ha smesso. comunque dopo pochi minuti inizia la giornata.

E siamo felici. Il cucciolo ci elargisce subito la sua dose di allegria contagiosa. prova a salire sul nostro letto, ma la debole muscolatura non gli permette ancora il balzo di successo. giochiamo un po’ con lui e poi arriva il momento della pappa che Simona prepara per lui. ha imparato che per avere la scodella a terra deve mettersi seduto. un pò di buone educazioni non guastano a tavola!

Il mostro folletto
Elrond ha trovato il suo nemico in casa. La scopa elettricca Folletto. teme il suo rombare profondo e così quando parte scappa subito nella sua stanza, sotto i miei piedi. Simona finalmente può pulire un po’ casa c he dall’arrivo del cucciolo già ha cambiato fisionomia! Il mostro folletto ha un effetto terrorizzante sul povero Elrond.

Presentazioni in famiglia
Oggi è anche  giorno di incontri. importante per socializzare, come ci hanno detto Roberto e Cristina, è abituarlo alla gente, ai rumori, agli odori. li abbiamo presi in parola. presto il nostro appartamento è diventata una piazza, affollata dai membri più stretti delle nostre due famiglie (genitori, fratelli, cognata). oltre noi 6 persone e un altro cane. con gli esseri umani tutto benissimo. è molto affettuoso con tutti e mio fratello Moreno è impazzito per Elrond.

Una femmina snob
Con il cane adulto la situazione è diversa. Laika, la cagnolina della madre di Simona, ha un temperamento molto snob, molto poco socializzante e assai introverso. Elrond la ha temuto da subito, andandosi a nascondere tra le mie gambe e quelle di chi gli capitava a tiro. Laika non fa nulla per incoraggiare la conoscenza. ogni tanto Elrond prova ad avere un contatto, ma con estrema timidezza. in più la cagnolina, con gesto inatteso perché non è solita farlo, urina sul nostro tappeto del salotto. un gesto territoriale probabilmente, o un dispetto bello e buono. Contrizione generale. dopo un po' Elrond va a strusciarsi in quella chiazza (che sembra indelebile) e con nostra sorpresa i rapporti sembrano migliorare. ma niente di eclatante, i due restano piuttosto indifferenti. Ci aspettavamo di meglio.

Il problema dei bisogni
Elrond aveva cominciato bene, espletando le sue funzioni fisiologiche sulla traversina predisposta per lui nella “sua stanzetta”. ma nel corso della giornata ha colpito 2 volte il tappeto del soggiorno con la sua pipì e ha lasciato un ricordo più importante un paio di volte vicino all’uscio di casa. noi non lo sgridiamo mai, non servirebbe a nulla, ma lo premiamo con molte feste quando la fa nel posto giusto. sembra che preferisca evacuare lontano da occhi indiscreti, in quello che lui ha identificato forse come un luogo riparato e discreto. dovremo correre ai ripari. suggerimenti?


Un giocattolo di nome Simona
dopo cena avevamo intenzione di guardare un film ed Elrond ci ha assecondati per un po' riposando ai nostri piedi, mentre io e simo eravamo seduti sul divano. poi si è risvegliato e abbiamo cominciato a giocare. ma presto la sua gioia è diventata eccitazione sfrenata, cominciando a mordere ogni cosa gli veniva a tiro. Il suo “cibo” preferito o i suo gioco d’elezione è, però, Simona che martorizza con i suoi dentini aguzzi. A volte le fa davvero male. tira, strappa, morde, azzanna con ferocia ludica. Simona mantiene la calma, ma spesso il cucciolo eccede e si vedono i segni sulle sue braccia o sui polpacci. Simona comincia a preoccuparsi per questo comportamento. per frenarlo un pò ricorriamo al trasportino. qualche lamentela, poi però si calma. e solo dopo qualche minuto nella sua tana lo facciamo uscire. appare molto più tranquillo. dopo il film giochiamo ancora sfrenandoci, correndo per l’appartamento al suono di “corri”: cosa che lo delizia. o anche a tirare la corda intrecciata, gioco al quale pretende di vincere sempre. la notte passa tranquilla. sembra che gli piaccia dormire in camera nostra, chiuso nel suo trasportino.

lunedì 28 dicembre 2009

E VENNE IN GIORNO – seconda parte

Il viaggio di ritorno
Dopo poche curve in discesa da Petrademone verso Orvinio Elrond aveva già vomitato 5 volte. Ma come dargli torto? primo viaggio in auto, tornanti stile costiera amalfitana e agitazione da distacco. Anche Simona stava per unirsi a lui in questo festival dello stomaco contorto! Una volta arrivati in autostrada, però, ha trovato il suo posto nel trasportino e lì ha dormito tranquillo fino a Salerno (intasata di traffico all’inverosimile).

A casa
Arrivato nel nostro appartamento Elrond si è guardato intorno circospetto. Ma la sua ritrosia è durata pochi istanti. Eccolo pronto ad esplorare con la curiosità di Indiana Jones e la spericolatezza di un Patrick de Gayardon. Annusa tutto, corre in casa come un matto, ma riusciamo a distrarlo dai mobili nuovi e dai (pochi) pericoli che possono nascondersi in un appartamento. per noi è incredibile il modo in cui ci cerca di continuo, non vuole mai essere da solo, anche se gli stimoli del nuovo ambiente sono una tentazione basta ignorarlo un pò e arriva di filato dove sei.

Elrond seduto

La prima cena
Elrond è un famoso mangione. da qui  il soprannome di Borderciccio. è bastato prendere la scodella in mano che ha cominciato a saltellare felice, spinto dalla benzina della sua acquolina. ha divorato tutto in un momento. e subito dopo, con regolarità svizzera, ha fatto i suoi copiosi bisogni al posto giusto. Sì, come se fosse già addestrato (ma due mesi con Cris e Roberto mica sono acqua!) è andato sulla sua traversina e ha compiuto lì il suo “potty time”.

Divani & Divani
La nostra intenzione è quella di non abituarlo a vivere la casa come il suo regno incontrastato. almeno in questa prima fase non deve essergli concesso tutto. quindi il divano è interdetto. ma mai con violenza, mai con reprimende, mai con voce alta. e soprattutto limitandoci (non senza sforzo) nell’uso del NO, che a noi esseri umani viene naturale pronunciare come respirare. non vogliamo farci illusioni, ma sembra un cane stupendamente reattivo. al richiamo “vieni” corre subito da noi, ci guarda spesso negli occhi come in attesa di un’indicazione. ma non vado oltre, rischio di diventare come quei genitori che non fanno altro che vantare i propri figli tutto il tempo.
REGOLA # 3 : Non usare NO per inibire un comportamento indesiderato, né tantomeno urlargli contro o sgridarlo, ma semplicemente ignoralo e cerca di attirare la sua attenzione su qualcos’altro di più gradito.
a noi sta funzionando.

La prima notte
Temevamo molto la prima notte. racconti mitici di ululati notturni che tengono svegli per tutto il tempo del sonno, guaiti infernali capaci di destare condomini inferociti e così via. Invece tutto è andato per il meglio. Una volta entrato nel suo trasportino, accanto al nostro letto, e chiusa la grata ha cominciato a frignare. Ma è durato pochissimo. meno di 5 minuti e si è rassegnato alla notte.
REGOLA # 4 : Abituate sin dalla prima notte il vostro cucciolo alla sua “cuccia” (vedi trasportino). Lo so all’inizio vi si strazierà il cuore sentendolo piangere, ma resistete. chiudete la luce e non consolatelo. Tanto  prima o poi smette e starà comodo nella sua piccola tana.
Noi abbiamo messo anche un gioco dentro e ci siamo assicurati che avesse bevuto prima di entrarci. Abbiamo tutti dormito sonni tranquillissimi.

domenica 27 dicembre 2009

E venne il giorno – Parte Prima

Elrond 27_12_09redux Questa è la prima foto di Elrond a casa nostra.
 Dopo due mesi di attesa spasmodica è arrivato, portando dentro questa casa la sua incredibile vitalità e la freschezza della sua vita cominciata da poco. una stupenda collisione di esistenze: la sua e la nostra. [mentre scrivo ora riposa accanto ai miei piedi, stremato].

Ma andiamo per ordine e raccontiamo questo viaggio chiamato Elrond!

La partenza
Domenica post-festiva. Mattina presto. Salerno dorme ancora, come frastornata dal bagno di pioggia e di folla della serata di Santo Stefano. Mi sveglio eccitato all’idea di quello che mi aspetta. Il centro storico si sgranchisce le sue vecchie ossa. I colombi frusciano le loro ali come se fossero carta straccia. ed è l’unico suono che si sente in strada. Partiamo.

L’arrivo a Orvinio
Il paesaggio che ci attende una volta abbandonata l’autostrada A24 che porta da Roma a L’Aquila è spettrale, ma affascinante. La nebbia avvolge ogni cosa come un liquido silenzio lattiginoso. Simona teme per la nostra incolumità, io amo questo tipo di atmosfere e quindi la vivo con “poesia”. Arriviamo a Orvinio addobbata a festa. le persone camminano per strada come ombre senza forma dentro una nuvola bassa. ancora poche centinaia di metri e siamo all’allevamento Petradedome.

A Petrademone
Petrademone nella nebbia
Questo è uno scorcio dell’allevamento (nella nebbia fitta) al momento del nostro arrivo!

Ad attenderci Cristina, sempre radiosa e festosa. ci porta in casa. Lì c’è il grande Roberto, un uomo la cui “saggezza” e la cui bontà sono proporzionali alla sua altezza (e vi assicuro che lo è davvero!) e loro figlio Matteo: taciturno, ma dallo sguardo acuto e intelligente. E poi lui…. Elrond.

Stento a riconoscerlo dall’ultima volta. è gigantesco. Un border collie cucciolo di proporzioni elefantiache (vabbè esagero… ma è davvero un border notevole!). Comincia con timidezza, ma presto rivela la sua natura predatoria e la sua curiosità vividissima. Lo so che “ogni scarrafone è bell’ a mamma soia”, ma fuor di detto popolare: è davvero bellissimo. non riusciamo a staccargli gli occhi (e le mani) di dosso. Afferra tutto, morde ogni cosa, gioca con me predando una corda intrecciata e imparo la prima regola dal vivo di quella che sarà un'educazione alla convivenza che durerà tutta la vita.

REGOLA #1 : Quando giochi con la corda non sollevarla troppo da terra. falla saettare davanti ai suoi occhi come se fosse un topino da catturare.

REGOLA #2: Quando giochi con la corda lascialo vincere dopo aver lottato un pò, così aumenti la sua autostima. Sii comunque tu a condurre il gioco, per lasciare intatta la tua leadership di capobranco!

Roberto ci invita a pranzo e come si può non accettare con il calore di quella casa, le parole di queste persone straordinarie, con la presenza dell’amato Elrond e con la promessa di spaghetti cacio e pepe!
FINE PARTE PRIMA

sabato 26 dicembre 2009

Aspettando Elrond: le origini del nome

Ci siamo. Domani io e Simona partiamo alla volta dell’allevamento Petrademone di Roberto e Cristina (una tenuta stupenda nei pressi di Orvinio in provincia di Rieti) per accogliere nei nostri giorni l’attesissimo cucciolo di border collie Elrond, figlio del campione di agility Aragorn e della campionessa di dolcezza Babilù dei Fieschi.

Abbiamo deciso di lasciare il nome che compare sul suo pedigree e che hanno scelto per lui Roberto e Cristina. Non è di facile pronuncia, ce ne rendiamo conto. Quando le persone ci chiedono il suo nome la prima reazione di solito è una faccia che assume la forma di un punto interrogativo. poi si avventurano a pronunciarlo a voce alta, storpiandone il suono. noi li correggiamo pazientemente e di solito dopo una decina di prove lo azzeccano, ma siamo consapevoli che la volta dopo l’avranno già dimenticato.

ma perchè Elrond?

Il nome ha una radice letteraria, mitologica ed altisonante. avete presente “Il signore degli anelli” scritto da J.R.R. Tolkien? O il film-triologia di Peter Jackson? Bene Elrond è un personaggio importante di questa cosmogonia medieval-fantasy. E’ il signore del popolo degli Elfi, nientedimeno!

Così lo descrive Tolkien nel suo (bellissimo) libro LO HOBBIT:

Era nobile e bello in viso come un sire elfico, forte come un guerriero, saggio come uno stregone, venerabile come un re dei Nani, e gentile come la primavera. [...] La sua casa era perfetta, che vi piacesse il cibo, o il sonno, o il lavoro, o i racconti, o il canto, o che preferiste soltanto star seduti a pensare, o anche se amaste una piacevole combinazione di tutte queste cose. In quella valle il male non era mai penetrato

elrond 30 giorni Ci sembrava un nome giusto per questo cucciolo di cui ci siamo innamorati immediatamente quando siamo andati a “sceglierlo” ormai un mese fa.  Ci ha colpito subito la sua  voglia di socializzare, la sua bellezza evidente, quella macchia bianca sulla punta dell’orecchio, quell’andatura morbida e decisa che gli dava una certa eleganza. Appariva mite, anche se di questo non sarei sicuro che corrisponde al vero!


Abbiamo letto tantissimo in questi ultimi tre mesi, comprando libri e sfogliando pagine web. abbiamo ascoltato consigli e chiesto ad esperti, ma ora che arriva il cucciolo sarà tutta un’altra storia. la vita quotidiana con Elrond sarà un’esperienza e come tale supererà la teoria, travolgendola con una corrente di emozioni che nessun libro può riportare fedelmente.

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