giovedì 28 gennaio 2010

LA PIZZA DEI PUNK

Avete presente quei ragazzi senza fissa dimora, vestiti con jeans strappati e giubbini di pelle risalenti alle guerre puniche, che vanno in giro con piercing profondi come il tunnel del Frejus e un branco di cani furbi e guardinghi? Quelli che in gergo si chiamano punkabbestia?! Ecco un paio di questi ieri erano comodamente seduti su una panchina del lungomare.

 

elrond corre in blu

 

Io passeggio con Elrond sguinzagliato. Annusa, si muove, senza mai allontanarsi da me e quando lo fa basta un fischio o un VIENI vigoroso e lui con la lingua penzoloni e una testa che sembra un siluretto si precipita da me. Ha solo il maledetto vizio di mangiare ogni dannata sostanza che si trova sull’asfalto. In particolare va matto per delle bacche che cadono sull’erba da bassi alberi di palma (purtroppo non da cocco). Stiamo provando ad introdurre il comando LASCIA, ma è da poco e funziona diciamo al 50%.

 

Comunque mentre sgambetta felice vedo la luce di emergenza accendersi come una lampadina sulla sua testa. La riconosco dalla posa che assume: attenta, vigile, curiosa. Sento il suo cervellino demoniaco che comincia a ingranare. Neanche il tempo di immaginare cosa ha potuto vedere ed ecco che scatta come se fosse ai blocchi di partenza e avesse sentito lo sparo di una pistola da starter.

 

Si fionda alla panchina dei punkabbestia. si fa carezzare, scodinzola, si becca delle coccole e delle frasi in un italiano dolce, ma disarticolato (saranno tedeschi?) e poi ecco che il suo piano malefico si realizza! Scatta alla velocità della luce sulla panchina e ruba una bella fetta di pizza dalla scatola dei due ragazzi che invece di preoccuparsi e innervosirsi ridono di gusto.

 

Elrond scappa con il suo bottino tra le fauci mentre io mi lancio al suo inseguimento. Lo so che non bisogna mai inseguire un cane: è il loro gioco preferito “guardia & ladri”, ma lo faccio per avvicinarmi e per dare da vedere ai due giovani punk che mi preoccupo per la loro perdita. lo richiamo anche, ma figuratevi se Elrond si fa scappare l’occasione di gustarsi la sua pizza una volta che gli ha messo i denti su. dopo un minuto di rincorsa riesco a beccarlo, anche perché lui è frenato da questa enorme fettona che rallenta la sua corsa disperata.

 

Alla fine riesco a strappargliene un pò, ma il resto finisce nel suo stomaco senza fondo.

 

Contrito vado dai due ragazzi e per scusarmi do loro un paio di euro. Immagino che sia costata fatica (ad elemosinare) quella pizza ed Elrond gli ha sottratto parte del pranzo, il minimo che possa fare è dargli qualche spicciolo (anche se a Salerno con 2 euro te la compri intera una pizza!)

mercoledì 27 gennaio 2010

LETTERA A ELROND

Tre mesi - primopianoCaro Elrond,

oggi è il primo mese che sei con noi. Ti vediamo crescere dentro la nostra vita, come un cielo che si espande silenziosamente. Splendidamente. Sei arrivato a casa nostra in mezzo al tremore dell’attesa e al timore di chi affronta un’esperienza appena coniata. Sei arrivato annusando timidamente l’aria nuova di una esistenza che si stava aprendo davanti ai tuoi piccoli occhi nocciola e al tuo corpo morbido.

 

Caro Elrond, i primi tempi non sono stati facili. E ti chiediamo scusa se qualche volta ti abbiamo guardato con l’espressione di chi proprio non ne poteva più. Sono stati giorni duri. Forse eravamo impreparati, nonostante il tanto studiare. Gli esami, molto spesso, si rivelano molto più complessi di quello che tu puoi immaginare semplicemente affondando la testa nei libri. Qui si parla di esseri viventi e non c’è parola scritta, non c’è consiglio, non c’è racconto verbale che possano fotografare con esattezza il ritratto di una esperienza di vita.

 

Caro Elrond, sembravi essere venuto a casa nostra con la missione del Terminator: distruggere l’appartamento, annientare la nostra bella routine matrimoniale, fracassare la  nostra pazienza, disintegrare ogni possibilità di “lavorare” a casa e di stare tranquilli. Ci sono stati giorni in cui io e Simona ci chiedevamo il perché di questa scelta e ci rispondevamo che era stato un enorme sbaglio.

 

Caro Elrond, il solo ammettere di aver avuto questi pensieri mi sembra così ridicolo e doloroso adesso. Dover rinunciare ai tuoi sguardi che sembrano scavarti dentro alla ricerca della parte più intima e viscerale di te, dove rinunciare a quei balzi di felicità quando ci rivedi dopo un’assenza anche breve, dover rinunciare alla carica di energia e di vita che ha riempito di nuovi sensi i nostri giorni, dover rinunciare al senso di onestà e di innocenza che promana da ogni tua azione (anche la più scellerata e distruttiva), dover rinunciare alla tua bellezza (non parlo solo di quella estetica) e alla tua poesia… ecco dover rinunciare a tutto questo ora ci lascerebbe in un vuoto siderale, dove il silenzio è amaro come veleno.

 

Caro Elrond, le nostre vite ora sono intrecciate e i sapori si sono mescolati. Sei sulle mie gambe adesso, che riposi caldo mentre scrivo e sento la tua vita scorrere sulla mia pelle. Ti guardo e sento che ci apparteniamo indissolubilmente. Ci saranno ancora momenti difficili in cui pazienza e sacrifici saranno messi alla prova. Ci saranno preoccupazioni e pensieri scuri. Ma ci sarà qualcosa di più grande, evidente, luminoso di questo: ci sarà un libro di pagine scritte con un nuovo alfabeto di cui solo io, simona e te conosceremo il significato e che smalterà di nuovi colori, più vividi, il paesaggio delle nostre esistenze.

 

Caro Elrond grazie… anche se non leggerai mai questa lettera e non capirai mai le mie parole, volevo scrivertelo su questo diario che parla di te.

domenica 24 gennaio 2010

UNA DOMENICA DI ORDINARIA FOLLIA

Domenica mattina in technicolor. Di luce splendida e di mite calore. Il lungomare straripa di gente. Di una carovana di marmocchi vestiti da carnevale e di frotte di cani nuovi al guinzaglio per la loro “uscita della domenica”, appunto. Noi siamo habitué del luogo quindi lo attraversiamo con quel senso di snobismo aristocratico di chi si trova improvvisamente in mezzo a una folla di parvenu.

 

Raggiungiamo subito la Spiaggia di Santa Teresa muovendoci a difficoltà tra la selva di gambe e il prato di coriandoli che trapuntano questo lungo “parco” orizzontale di giardinetti, panchine, palme e mare laterale. L’unico luogo appena decente dove dare una parvenza di libertà ai nostri cani (Salerno, che peraltro è una cittadina dignitosa, carina e molto ben funzionante per gli standard meridionali, vanta una delle peggiori “propensioni” al cane che io abbia riscontrato in giro. Non c’è un contenitore dove gettare i suoi bisogni, non c’è un dog park, non uno dei parchi cittadini è accessibile ai nostri amici zamputi… mah!), anche se c’è il divieto totale di portarli senza guinzaglio (regola che moltissimi – tra cui spesso io – disattendono).

 

Con luna - insieme Arriviamo in spiaggia e il primo incontro è con l’amore di Elrond: Luna (nella foto mentre passeggia con il “nostro”). Al duetto delle follie si aggiunge oggi l’antico cane cinese dei miei genitori in trasferta. Stavolta proviamo un campo neutro per vedere se si riesce a non farli scannare.

 

Rea, la shar-pei, è al guinzaglio mentre i due fidanzatini sono sciolti e liberi di giocare. Rea è su di giri e vorrebbe unirsi all’idillio ludico. E comincia a sbavare. Letteralmente. Trovo quantomeno nauseante la vista di un cane che sbrodola e raglia come un asino! Comunque mio padre si è deciso a liberarla ed anche lei ha provato a unirsi ai festeggiamenti da spiaggia. Stavolta è andata molto meglio, anche se non so se Elrond avesse proprio intenzioni giocose, perché nel suo ringhio e nei suoi morsetti di difesa sembra molto più accigliato e cattivo rispetto al solito.

 

Presto sono arrivati sulla spiaggia altri due cuccioloni. Un golden retriever di 5 mesi (Kibo) e un cocker saltellante di un anno (Charlie). Hanno messo a soqquadro la spiaggia.. specialmente con il biondo Charlie che ad un certo punto si è avviato verso il mare, oggi piatto come il petto di una modella anoressica. Ma mentre questi ha fatto una finta ed è tornato indietro, il buon Elrond impavido come un cavaliere della tavola rotonda e sciagurato come un liceale alla sua prima gita: si è lanciato nelle fredde acque mediterranee con un balzo degno del padre Aragorn (campione di agility). E non si è fermato a questo. Ha cominciato a nuotare sotto lo sguardo divertito e sgomento della folla. Io inizialmente sono stato preso dal tipico panico di un genitore alle prime armi che vede il figlio improvvisamente in fin di vita. Ero già pronto a spogliarmi e gettarmi per salvarlo, ma poi l’ho visto nuotare indietro verso la riva con quella sua testolina furba a pelo d’acqua! un incanto. subito spezzato dalla sua vista una volta sulla spiaggia. tutto bagnato sembrava un altro. piccolo e striminzito come un cane randagio, un meticcio abbandonato e maltrattato, un avanzo di canile senza speranze!

 

L’acqua fredda non ha spento però i suoi bollenti spiriti. Subito di nuovo alla corsa. subito ad inseguire il suo amico Charlie o a rotolarsi nella sabbia, forse per darmi prova di quella “leggenda metropolitana” del pelo autopulente dei border. Che poi di leggenda assolutamente non si tratta. Dopo qualche decina di minuti, mentre eravamo di ritorno a casa sembrava immacolato. non un briciolo di sabbia, nessun segno delle scorribande arenili, nessun odore particolare. Il pelo era quello di prima.

sabato 23 gennaio 2010

GROSSO GUAIO IN VIDEOTECA

Una bella serata spazzata da un vento gelido. un vento che è come un serpente bianco tutto scaglie sottili e spire nervose. Decido di uscire con Elrond e farmi quattro passi fino alla videoteca del mio amico Fortunato.

 

Passeggiando per i vicoli di Salerno vecchia, Elrond si dà da fare con i suoi bisogni e lascia in regalo all’antico basalto stradale il fiore morbido (ma poco odoroso) delle sue viscere. Bene, mi avvio in videoteca fiducioso e pieno di speranze per una serata di sereno cinema in tv.

 

elrond e simona

 

Portarlo al guinzaglio ha momenti di letizia, con il cucciolo che mi guarda e asseconda le mie traiettorie. E momenti in cui lui vuole schizzare avanti come un proiettile telecomandato che deve centrare un bersaglio invisibile. In questi casi mi fermo. senza dire una parola. lui prova a tirare. poi si arrende e si siede. Si ricomincia a camminare quando mi raggiunge lui. Tirare non gli conviene! E sono deciso a fermarmi ogni santa volta che lui comincia a partire per la sua fuga in avanti. Ci volessero anche 2 ore per fare 200 metri.

 

Arriviamo in videoteca. Una di quelle aperte 24h e del tutto automatizzata quando non c’è il proprietario. Lascio girovagare Elrond per l’angusto spazietto, facendo sì che familiarizzi con i cartonati pubblicitari dei film. Sembra gradire i film di fantascienza! Io intanto scelgo il dvd da gustarci stasera. Quando improvvisamente ecco scatenarsi il dramma…

 

Si raccoglie nella sua posizione accovacciata da evacuazione (una posizione ridicola, ma comune praticamente a tutti i cani). Io guardo esterrefatto – come se fossi al ralenti - Grido un NO più di disperazione che di autentico comando. lui mi guarda con quell’aria innocente di chi sta per schiacciare un pisolino, invece che disastrare una zona pubblica. improvvisamente realizzo che ci sono anche le telecamere a circuito chiuso all’interno dello spazio! Ed è un mio amico il proprietario. Mi prende il panico quando scopro che ho lasciato il guinzaglio intorno al suo collo e quel guinzaglio ora si sta ricamando delle feci poco odorose del mio caro Elrond!

 

Dimentico la scheda dei dvd nell’apposita macchina (la quale comincia ad emettere un suono fastidiosissimo quando sei troppo inattivo con la suddetta scheda all’interno). Così quell’allarme ritmico fa da giusta colonna sonora alla scena imbarazzante e frenetica in cui mi ritrovo. provo ad estrarre la paletta e armarla di bustina, ma l’operazione non è così facile perché intanto Elrond ha cominciato ad annusare il suo capolavoro e temo voglia pure assaggiarne la qualità! quindi provo a tirarlo via, ma intanto il guinzaglio è sporco e non riesco a venirne a capo. Mi scopro a pregare qualche Dio di passaggio nei Cieli che non entri nessuno in quel momento.

 

L’aria si sta facendo irrespirabile e io con un piede tengo Elrond e il suo guinzaglio lontani dalle sue feci, con una mano provo a confezionare la paletta per l’uso, con l’altra provo ad estrarre la scheda dalla macchina perché intanto l’allarme si è fatto insopportabile! Quando la paletta è pronta provo a ripulire il disastro, ma ci riesco comunque fino ad un certo punto. Il pavimento è di linoleum e si può asserire senza dubbio che in quella videoteca l’aria si sta facendo pesante!

 

Io sono disperato mi rivolgo verso la telecamera a circuito chiuso e mimo il gesto di scuse… intanto porto fuori Elrond da quel “macello” consapevole della lezione che ho imparato: meglio solo che mal accompagnati… in una videoteca!

 

p.s. appena tornato a casa io e Simona ci siamo armati di stracci, secchio e disinfettante e siamo andati a ripulire. ci sembrava il minimo!

mercoledì 20 gennaio 2010

NEMIAMICI DI ELROND

Con il passare dei giorni le amicizie canine di Elrond cominciano a diventare più articolare e stabili. La routine quotidiana che ci impongono i cani fa sì che certi orari vengano a coincidere e così si ritrovano le persone e i loro guinzagliati amici con sistematica regolarità.




Luna : l’amica del cuore
Al primo posto degli incroci sentimentali e ludici di Elrond c’è una meticcia di 2 anni dal pelo lucido e dallo scampanellante incidere (eh si ha una piccola campanella che pende dal collare sempre senza guinzaglio). Quando si incontrano il loro rituale di gioco è sfrenato e gustoso da vedere. tra finti morsetti, rincorse e atterramenti a vicenda i due cagnolini (Elrond a quasi 3 mesi già è più grande di lei) sembrano essere stati assoldati dalla ditta di pulizia stradale del comune tanto riescono con i propri corpi ad accumulare sporcizia dal pavimento asfaltato su cui si trascinano! Oggi non ho potuto sciogliere Elrond per farlo scatenare con Luna ( l’abbiamo incontrata in una trafficata via del centro storico) quindi ho dovuto partecipare anche io alle scorribande dei due, muovendomi come un pinocchio impazzito per tentare di lasciare abbastanza campo libero ai loro giochi e al contempo cercando di districarli quelle volte che restavano amorevolmente impigliati l’uno nell’altro!

Omar e Leopoldo: i cani camorristi
Due brutti ceffi, invece, sono Omar (un meticco dalla tasta grande e il corpo piccolo e tozzo, che lo fa somigliare a un delinquente di strada breve di statura e di cervello, ma di lunga carriera criminale) e Leopoldo (un boxer tigrato silenzioso, muscoloso, dal piglio sempre imbronciato: un sicario spietato pronto a intervenire al richiamo del suo “boss” senza emozioni e senza pensieri). Li incontro la mattina dalle parti della spiaggia tenuti al guinzaglio da una ragazza che fatica non poco a reprimere la loro voglia di comandare il quartiere. Omar attacca sempre briga con Elrond, provando in tutti i modi a fargli sentire la sua dominanza. Leopoldo guarda a distanza, legato al guinzaglio. Oggi è capitato, ed è la seconda (ma anche ultima) volta, che Elrond si sia trovato improvvisamente in mezzo a tutti e due. ed è stato messo sotto. nel senso letterale del termine. Ho temuto anche un po' perché sembrava quasi che Leopoldo lo tenesse fermo a terra mentre Omar volesse finirlo. Sono intervenuto subito liberando il piccolo ed ho avuto la peggio visto che i miei adorati occhiali da sole Rayban presi a Los Angeles sono volati via, riportando ferite gravi: un vetro esploso e l’altro graffiato. L’importante è che, però, Elrond sia uscito illeso. I due cani dall’aspetto camorristico sembravano soddisfatti del loro lavoretto al mio cucciolo! Due contro uno eh? e più grandi per giunta! Vabbè la prossima volta me ne starò alla larga!

Junior: la saetta del lungomare
Lo chiamano il “dogtrainer”. Junior un piccolissimo jack russel scattante ed atletico come un corridore keniota, simpatico come un piccolo figlio di… (riempire a piacere!) e somigliante in maniera imbarazzante al protagonista canino del film THE MASK. Lo chiamano il “dog trainer” perché qualsiasi cane abbia la fortuna di giocare con lui si troverà a correre come un matto dappertutto per stargli dietro, a fare balzi olimpionici per tallonarlo nelle sue scorribande su e giù dai gradini e dalle panchine, a improvvisare piroette e capriole per non sfigurare davanti al suo sfoggio di ginnica esuberanza! Che matto Junior, altro compagno di giochi quotidiano di Elrond (che per adesso non regge il suo passo forsennato).

Tommaso, il pincher schizzinoso
I pincher non riscuotono la mia simpatia. chi ha letto il pezzo WILLY IL PRINCIPE PINCHER sa a cosa mi riferisco. Però Tommaso è simpatico, anche se schizofrenico come tutti i suoi compari di razza. sottile ed elettrico come un filo carico di energia elettrostatica, sempre ammantato nel suo cappottino così chic, tenuto da un guinzaglio modaiolo e vagamente tardo-imperiale, oggi ha anche giocato con Elrond. Giocato forse è una parola un po' grossa, ma diciamo che sulla sabbia hanno condiviso certi momenti.

lunedì 18 gennaio 2010

SOPRAVVIVERE AL CUCCIOLO

Due giorni senza Elrond. Per lavoro sono costretto spesso a essere il weekend fuori (a Bologna) e da febbraio anche all’estero. Due giorni per riflettere sulla entrata in scena di questo cucciolo nella mia, nella nostra vita. Gli esseri umani hanno una caratteristica saliente riguardo alle esperienze: finanche il più accorto e il più incline al dare ascolto agli altrui pareri, non riesce a dar forma a una situazione per quanto ben descritta e assolutamente certa, se non quando si trova immischiato dentro fino al collo. Io non faccio eccezione. Eppure sono una persona piuttosto portata all’immaginazione e a saper riconoscere l’autorevolezza di un parere.

elrond con la treccia

Quando leggevo alcuni capitoli di libri di argomento cinofilo intitolati con tono macabro e drammatico “Sopravvivere a un cucciolo”, tendevo a fare una smorfia divertita e alzare – metaforicamente – gli occhi al cielo. Può mai ucciderti un cucciolo? e che sarà mai? Poi sono arrivati i racconti mitologici di chi i cani li ha o li ha sempre avuti. Questi, con fare profetico e grave sul genere Gandalf che ammonisce Frodo di prestare attenzione ai grandi pericoli che il Signore del Male ha in serbo per lui o con l’atteggiamento gufante di uno jettatore iscritto all’albo dei “portasfortuna” mi dicevano: ma perché prendi un cane, vedi che ti cambia la vita! E per cambiare sembrava volessero dire, e solo per gentilezza usavano l’eufemismo: “rovinare”!

 

Io sono stato sordo a queste voci e superficiale nei confronti della lettura. Ho sottovalutato il potere devastante di quell’essere indifeso (come un barracuda affamato) che è un cucciolo di cane e di border collie in particolare! oggi sono esattamente 20 giorni che è a casa nostra e certo non posso dire che la mia vita sia quella di prima. e devo ammettere, non senza un sentimento di vergogna e di umiliazione, che ci sono stati momenti in cui sia io che mia moglie abbiamo pensato di non farcela. Momenti atroci in cui siamo stati sul punto di cedere alla tentazione di “tornare indietro” (ammesso che si potesse). Ci sono state crisi, litigi, tensioni in casa. Un cucciolo che entra in un’esistenza compatta ed equilibrata, regolata dall’abitudine a certe a libertà e a certi confort, finisce col creare degli sbilanciamenti minando il senso di sicurezza e di agio costruiti pazientemente nel tempo.

 

Non ci si alza più dal letto quando fa più piacere. perché lui è là che vuole uscire dal trasportino per fare i suoi bisogni o semplicemente per cominciare a frullare il giorno con la centrifuga della sua vitalità inestinguibile. E quando esce dal trasportino vuole salire sul letto e se non ci riesce comincia a mordere le lenzuola e la trapunta. poi si scaglia sui cuscini. E infine se non basta si dirige a qualche abito che penzola indifeso, lasciato inavvertitamente su un comodino troppo poco alto per evitare i suoi balzi famelici. E allora devi alzarti dal letto e cominciare anche nolente la tua giornata. E non basta. Devi anche vestirti subito prima che lui cominci a sporcare per casa. e visto che non abbiamo giardino (santo giardino per chi ne ha uno) dobbiamo scendere giù in strada nel freddo umido delle appiccicose mattinate invernali.

 

Li vedi in strada questi “padroni di cani” inerti nel gelo livido del primo mattino come spettri muti, con il cervello ancora spento, meccanicamente legati ai fili lunghi dei loro guinzagli, vestiti con triplo stato di maglioni e dalla mascelle slogate da sbadigli olimpionici! L’esercito dei forzati delle passeggiate, immersi nella nebbia di un sonno strappato dal richiamo fisiologico dei loro piccoli amici in pelo.

 

Non ci riesce più di tenere una porta aperta in casa. Le nostre porte a scomparsa sono sempre serrate, perché guai a lasciare un varco al piccolo Elrond. Come un furfante ben addestrato si insinua nei due bagni, nella stanza da letto e allora si apre per lui il parco giochi delle cose da rubare e strappare. nel bagno di servizio c’è la cesta dei panni sporchi. Autentico bottino dei 40 ladroni che per lui è una tentazione impossibile da resistere. Nel bagno principale ci sono asciugamani, accappatoi, spesso la biancheria da poco cambiata e altre amenità che appaiono ai suoi furbi occhietti come una lauta ricompensa da dare in pasto alle sue fauci sempre spalancate. La camera da letto presenta poi la trapunta, i cuscini e tutto l’arredo della notte che non sfugge alla sua bramosia di folletto impazzito!

 

Stare fermi e seduti al computer per lavorare o svagarsi è un’impresa ormai. Tranne i pochi minuti in cui si concede una pausa, semmai dopo una lunga uscita, il resto del tempo Elrond deve essere un sorvegliato speciale. Un criminale pericolosissimo da tenere sempre sott’occhio. Dal nostro studio saetta nel nostro grande salone open-space e parte la sua carica al divano, centro gravitazionale della sua voglia di sopraffazione o verso i libri che abbiamo in una libreria bassa (i suoi preferiti sono i tomi di Herman Hesse e, ultimamente, quell’indigesta lettura – non per lui evidentemente – dell’Ulysses di James Joyce).

 

Elrond ha un certo talento per l’aprire le zip. E’ riuscito a de-cernierare quella dello schienale per intrufolare i dentini demoniaci nella calda spugna. Quante volte lo abbiamo staccato da lì? Ho perso il conto. e ogni volta si è ribellato con i suoi ringhi fanciulleschi, ma già sonori o con un immediato ritorno alla sua opera di sventramento. Alla fine abbiamo sigillato quella apertura con tre grossi contenitori di plastica per panni.

 

Allora si è accanito su un angolo laterale, che va a rosicchiare guardandoci con quell’aria di sfida di chi sa che oltre al tessuto sta rodendo anche il nostro cervello esausto. stessa storia: ogni volta lo spostiamo via, ogni volta ritorna. e semmai si rivolta anche provando un morso o attaccandosi predatoriamente ai nostri piedi.

 

Da un paio di giorni ha imparato anche a spiccare il salto per salire sul divano laddove riposavano tranquilli un paio di cuscini verdi. Ora bisogna rafforzare la sorveglianza: è questo il nuovo gioco progettato e messo in atto per allenare la sua qualità distruttiva. Quando ci sono io in casa e siamo quindi io e mia moglie sicuramente la situazione diventa più gestibile, ma quando io sono fuori la povera Simona non può fare altro che essere alla sua mercé, a meno di non chiuderlo spesso nel kennel, cosa che gli esperti ci sconsigliano per non creare in lui un’associazione negativa e punitiva con la sua casetta di plastica e metallo.

 

Poi c’è il fatto che i bisogni non sempre li fa tutti fuori. Parte delle sue “pratiche” fisiologiche ha ancora il piacere di espletarle in casa, aumentando il carico di lavoro domestico, perché certo non è il nostro sogno una casa nuova ridotta a discarica di Bombay! Forse è colpa nostra che scendiamo giù solo 3 volte al giorno, ma certo non possiamo passare le nostre giornate a salire e scendere per le scale del palazzo con il borderciccio in braccio (eh si anche palazzo storico senza ascensore!).

 

Anche fare la lavastoviglie e la lavatrice sono missioni eroiche ormai. Ha una predilezione per i piatti sporchi e le stoviglie ancora unte di cibo, così mentre simona prova a caricarla Elrond si precipita dentro l’elettrodomestico per provare a leccare ogni centimetro di ceramica o vetro vagamente odoroso di alimenti. La lavatrice si sa è la casa dei panni e il cucciolo non si perderebbe per nulla al mondo una festa a cui non è stato invitato!

 

FINE PRIMA PARTE

giovedì 14 gennaio 2010

UNA MATTINATA SUL LUNGOMARE

Sole sole sole! Quando apri gli scuri delle finestre e dentro casa entra questa luce calda è come essere baciati dalla natura e ogni nube mentale si dissolve, ogni preoccupazione lascia il posto alla voglia di scappare da casa e dalla vita quotidiana! Così dopo che Elrond ha avuto la sua abbondante colazione e dopo aver fatto i suoi bisogni (in casa purtroppo, non ci è riuscito di andar fuori prima) verso le 9 siamo già per le strade del centro storico in direzione Lungomare. Stamani il piccolo era un po' restio ad uscire, forse perché per andar giù devo prenderlo in braccio e farmi 3 rampe di scale? A lui non piace evidentemente stare sollevato da terra. Vorrei dirgli: non è che io muoia di voglia di farmi questa sfacchinata! però poi penso e mi consolo: sai che muscoli della gambe mi farò in questi mesi di passeggiate!

 

La Neve in spiaggia e un compagno di giochi:  Milo

Il clou della giornata di Elrond arriva al momento in cui arriviamo sulla spiaggia di Santa Teresa. luogo di ritrovo di tutti i ragazzi che marinano la scuola (ma dico io che c’è di più bello che stare all’aria aperta in giornate splendide come queste?! Io sono un ardente sostenitore del “filone” – da noi si chiama così quando ci si prende un giorno “sabbatico” dalle lezioni, senza giustificazione) e di molti cani che vengono qui a liberare i loro istinti più animaleschi (non sbranare gatti, intendo correre e ritrovare un rapporto con la natura che in piena città è altrimenti impossibile).

 

Il primo incontro è con un Pastore Maremmano di tre anni dal pelo bianchissimo e dal piglio sonnolento. Lo tiene al guinzaglio una ragazzina dal volto solare e simpatico. Mi chiedo come faccia a non volar via se il cane decide di correre dietro a qualcuno o a qualcosa. sono di altezza quasi pari! Si chiama, of couse: NEVE. Una femmina splendida e molto consapevole del suo ruolo. ogni volta che Elrond si allontana da noi (quando siamo sul lungomare il piccolo passeggia senza guinzaglio) lei lo richiama con un abbaio grave e deciso. Elrond obbedisce a coda e testa bassa. Questa sì che è una femmina che sa tenere il maschietto a posto! Propongo alla ragazza di fittarci Neve per qualche mese, mi farebbe comodo in casa! Scherzo logicamente, ma sono sempre più convinto che il miglior educatore/addestratore per un cane è sempre un altro cane (ammesso che sia equilibrato, altrimenti sarebbe come affidare il proprio bambino alle cure amorevoli di un Pacciani!). Mentre Elrond e Neve familiarizzano, ma con molta distanza, arriva una coppia di signore anziane con un bel cocker al guinzaglio. Da lì a poco sapremo che si chiama Milo e che è un cucciolone di 10 mesi. E in ancor meno tempo sapremo che quello diventerà il compagno di giochi ideale per Elrond nella successiva mezz’ora!

 

Elrond e Milo Scendiamo in spiaggia tutti insieme.Io, Simona e le due signore (una ha un cappottino verde, una faccia di chi non ha mai conosciuto l’amore nella sua vita - e infatti si dichiara “signorina” - e un modo di camminare che mi ricorda un pupazzetto simpatico da tenere su un comodino). L’altra signora – l’autentica proprietaria del cocker - si decide a sciogliere Milo – era un po’ impaurita all’idea – e si scatena il pandemonio. cosa non fanno questi due cuccioli imbizzarriti! Si tuffano in acqua, si buttano a terra a vicenda, si mordono (senza mai affondare i colpi), si rincorrono, si predano, sgroppano insieme sulla sabbia, scavano buche (e quel ciccione di Elrond non perde occasione per mangiarsi anche la rena). Non ho mai visto così “felice” il nostro cucciolo. Ad un certo punto, in una scena da libro Cuore, Elrond e Milo finiscono uno di fronte all’altro, girati sul fianco e abbracciati (o si dice azzampati?) come due amici stanchi ma contenti! Non ho con me la macchina fotografica, sarebbe stata una bella scena (durata poco come potete immaginare). Vedere Elrond schizzare sull’orlo salivoso delle piccole onde marine che si sfasciano sulla riva della spiaggia, dentro questo sole brillante è un’immagine che porto già stampata nella mia mente e nel  mio petto. Mentre i due si divertono come folli, io e mia moglie parliamo amabilmente con la signora proprietaria di Milo. Scopriamo nientedimeno che si tratta della madre della giornalista Rai: Lucia Annunziata! sapevamo essere di Salerno (come Santoro… ma che i salernitani in tv sono tutti incazzati e di sinistra?!), ma non l’abbiamo mai incontrata in città.

Nella foto qui sopra Elrond e Milo mentre giocano. Elrond ha schienato più volte il cocker e quindi lo do vincitore ai punti!!!

 

Finalmente un border!

Da lontano mentre passeggiamo mi sembra di scorgere un Border adulto! Sarebbe il primo a Salerno che incrociamo. Ci fiondiamo in direzione del gruppetto formato da questo cane tenuto a guinzaglio corto e due signori molto avanti con gli anni. Senza essere invadenti ci fermiamo a parlare con loro, per capire se si tratta di un border, perché non ne siamo sicurissimi, visto che sembra molto più alto di quelli che abbiamo visto in precedenza e ha un aspetto facciale molto “collie”. Il signore molto affabile ci dice che si tratta del figlio “del cane dell’Infostrada” (dentro di me penso: avrà più figli in giro quel cane di un affascinante marinaio che gira di porto in porto!). Si chiama Rick ed è molto potente come impressione estetica. Un bellissimo pelo fitto e lucido. Elrond lo teme e si mette seduto a distanza. Che ne è del nostro piccolo pioniere impavido? Che i suoi attributi si siano raggrinziti al contatto con l’acqua? scopriamo che questo signore non sa nulla di agility, di attivazione mentale e di altre amenità fondamentali per questa razza. dice che è come un figlio a casa, che passa ore ai piedi del divano accanto alla moglie. Mah! Contenti loro. E tra l’altro non mi sembra molto socializzato, visto che ci dice sempre questo anziano e distinto uomo con cappello e occhiali, non sopporta molto gli altri cani, ma con i cuccioli è più tollerante.

 

Mentre siamo lì si avvicinano una coppia di giovani mamme con pargoli al seguito. La bambina minuscola ha occhi grandi e azzurri come quelli dei cartoni animati. Si chiama Carla e ha un grande istinto di amicizia verso i cani. bene proprio quello che ci voleva per il nostro cucciolo, che si avvicina un po’ circospetto. Ma il rapporto tra i due sembra ottimo. Temo solo quando Elrond si alza con le sue zampe sul corpo della bambina. di altezza sono pari! la mamma sembra molto tranquilla, dice che ha un pastore tedesco a casa quindi non ha nessun timore di queste relazioni bambini-cane. Finalmente una mamma come si deve ;-)

 

Uomini di corsa e palloni rotolanti

Due cose distraggono Elrond dal camminare accanto a noi: le persone che fanno jogging (di solito uomini) e i ragazzi che giocano a pallone. I primi li rincorre per metri e metri e metri. si mette al loro fianco e si allena tallonandoli a pochissima distanza. Per fortuna non li segue all’infinito altrimenti costringerebbe anche noi a una sessione non programmata di corsa. e poi i ragazzi con super-santos (avete presente i palloni rossi che hanno segnato la nostra giovinezza e continuano a tingere di colore le giornate dei teenager?). si mette accanto a loro in posizione predatoria e appena il pallone rotola eccolo che parte all’arrembaggio. Oggi si è esibito anche in un colpo di testa (di muso) degno del miglior Luca Toni (a proposito: forza roma!).

 

Chiudo qui il blog di oggi che ha condensato in poche righe una passeggiata di circa 3 ore e che ha visto anche molti altri incontri, come per esempio: la volpina moina Laika, la bassotta acida Brigida e lo schnauzer gigante Arturo. Ora Elrond si è risvegliato dopo solo una quarantina minuti di riposo. le Borduracell sono già ricaricate! Sgranocchia un bastoncino di pelle di bue che da solo si è portato nel trasportino. che gioia vederlo andare nella sua cuccia di sua spontanea volontà!

 

borduracell

Un piccolo omaggio creato per i nostri amici instancabili!

mercoledì 13 gennaio 2010

SUI VERDI PRATI DELLA SAPIENZA

elrond in posa

 

Ieri giornata piena per Elrond. Per il pomeriggio abbiamo pensato per lui qualcosa di più “culturale”. Abbiamo deciso di portarlo a scorrazzare libero sui prati dell’Università delle facoltà scientifiche di Salerno dislocata a Baronissi.

 

Il viaggio inizia subito bene! Dopo un paio di chilometri sentiamo Elrond, che è in braccio a Simona, intonare i “singulti del vomito” (partitura di cui sentimmo le note, poco melodiose, già nel viaggio dalla sua casa natale a Orvinio alla nostra). Simona prova a tamponare l’emergenza chiudendogli la bocca a forza in attesa di portarlo fuori. Io mi faccio prendere dal panico e accosto improvvisamente senza nemmeno mettere la freccia. Proviamo a portarlo giù per evitare un disastro ambientale (della mia auto), ma in quel momento il cucciolo si trasforma nella protagonista dell’Esorcista inondando l’auto di un torrente verde. La disperazione cala su di noi come un sipario senza più fili. Ma reagiamo. In fondo è stata colpa nostra, non avevamo messo in conto una eventualità molto probabile. Ripuliamo il tutto a fatica, aiutandoci con dei kleenex che solo pochi giorni prima avevamo fortunatamente acquistato da un ambulante magrebino smunto e sdentato (ricordo anche che io avrei preferito non prenderli… trincerandomi dietro un insulso “no grazie tanto io non lo prendo mai il raffreddore”! Santo ambulante e santa Simona che mi convinse a comprarli).

 

L’auto non profuma esattamente di fiori di campo! Va portata al lavaggio quanto prima. Non ci facciamo fermare dall’incidente comunque e partiamo alla volta di Baronissi, che dista circa una decina di chilometri. La giornata è ancora splendida, anche se il sole sta velocemente ripiegando dietro le montagne. Il cielo è screziato di colori caldissimi, anche se la temperatura è piuttosto rigida (secondo i parametri meridionali, naturalmente).

 

elrond corre Arriviamo all’Università ed ecco aprirsi davanti ai nostri occhi questi vasti prati verdi trapuntati di alberi dalle fogge più disparate e innervati da stradine in mattoncini. Lasciamo subito libero Elrond che, intanto aveva vissuto il resto del viaggio sul sedile posteriore tra le amorevoli cure di Simona. Ora è scatenato. Si lascia andare a qualche corsetta di sfogo. Noi ci siamo muniti di piccoli premi culinari (le sue famose e maleodoranti crocchette della Hills). Proviamo il VIENI  che funziona alla grande. Ogni volta che ritorna, sempre, al richiamo si becca un snack che sembra sempre gradire molto.

 

Ci siamo dati appuntamento con la madre di Simona, mia suocera Angela (dimenticate lo stereotipo della suocera rompiscatole e noiosa e pronta sempre alla critica, lei è una giovanile signora molto simpatica e a volte un po' “bambina”. adorabile) con la sua cagnolina Laika (eh si nome originale, praticamente come chiamare Vincenzo Esposito un neonato partenopeo!). Laika aveva già avuto modo di esprimere la sua simpatia nei confronti di Elrond nel primo incontro cane-cane della sua vita di cucciolo. Logicamente sono ironico.

 

elrond corre da laika Laika è uno dei cani più snob e asociali che io conosca. Come una (bella e affascinante) single bisbetica che si è ritirata a vita privata di giardino, felicemente lontana dalle cose degli uomini e degli altri quadrupedi. A volte vedo in lei l’incarnazione canina di Oriana Fallaci (con il dovuto rispetto per una scrittrice il cui stile ho sempre apprezzato enormemente). Comunque la storia si ripete. Laika appare contrariata dalla presenza del piccolo o quantomeno indifferente. Elrond lo percepisce e gira piuttosto alla larga.

 

Solo in qualche momento c’è un avvicinamento più sostanziale, ma che produce una rivolta nella cagnolina subito pronta a ringhiare, abbaiare ed atterrare il povero borderino spavaldo. Da quel momento in poi ogni volta che Elrond prova un minimo tentativo di accorciare le distanze, lei lo dissuade con un ringhio basso ma eloquente. E il cucciolo capisce l’antifona. Ah sapessi ringhiare anche io così!!

 

Quello che ci stupisce è la reattività ai comandi di Elrond in questa situazione di libertà. non stacca mai lo sguardo da noi, schizza come un levriero da cinodromo al nostro richiamo, gioca senza mai stancarsi, si fa infilare il guinzaglio senza proteste o rimostranze. Fuori casa nemmeno la traccia di Mr(Elrond)Hyde!

 

Qui sotto SIMONA che gioca con Elrond!

elrond zampa simona

martedì 12 gennaio 2010

LA COMPAGNIA DEL GUINZAGLIO

elrojnd gioca con simo_1Un’uscita a lungo attesa

L’inizio della saga del signore degli anelli inizia con un capitolo dal titolo “Una festa a lungo attesa”. Bene, voi tutti ormai sapete che il nome del nostro cucciolo (Elrond) deriva proprio da questo fantastico libro di Tolkien. Quindi se io intitolo questo paragrafo “Una uscita a lungo attesa” sono perfettamente in linea con la storia!

 

Eh si oggi… 11 gennaio 2010… quando il buon Elrond festeggia il suo 78° giorni di vita arriva la sua PRIMA USCITA ufficiale. L’euforia è tanta, Elrond appare nervoso e imbizzarrito. Ogni volta che Simona si prepara per andar fuori, vestendosi in modo più carino rispetto alla sua domestica tuta viola, il cucciolo comincia a saltellare come un Jack-in-the-box! Ma molto più mordace. ha quasi strappato la maglia nuova e questo ha incrinato la famosa calma di mia moglie. Guai a toccarle i suoi preziosi vestiti! Comunque sono intervenuto io. Non è che lo abbia tranquillizzato il demonietto dalle fauci a molla. Ho provato anche a ringhiare (e direi che mi esce bene) e col solito “No secco” che ha lo stesso effetto di una goccia di acqua su un incendio forestale! Anzi quando gli ringhio contro il tipo si ribella con maggior decisione. Allora ho fatto ricorso all’ atterramento canino. Ho rimediato una bella ferita sulla mano (ok giusto un po’ di sangue, ma è stato più da strusciamento contro i denti che per i morsetti in sé). Devo dire che dopo due di questi schienamenti Elrond si è tranquillizzato. Collare e guinzaglio. Si parte verso il vasto mondo!

 

Giornata splendida. Il sole è un occhio benefico piantato in mezzo al corpo azzurro di un cielo  intatto. L’aria sa di buono, di freschezza, come se la pioggia di questi giorni avesse lavato via le macchie e i residui delle feste trascorse. Il primo approccio è con un gruppo di colombi grigi che si contendono un tozzo di pane. Elrond li punta, ma fa 2 passi e questi sono già volati via. So che questi uccelli sono portatori sani di molte malattie, così cerco anche di tenerlo alla larga dai loro corpi metropolitani.

 

Direzione lungomare. quello di Salerno, non ha nulla da invidiare alla Croisette di Cannes, molto rinomata e amata. Anzi devo ammettere che è molto più rigoglioso e pieno di verde, solo che a noi mancano quei magnifici alberghi della cittadina francese come il Carlton o il Majestic. Vabbè Elrond non se ne accorgerà, sarà anche meno chic, ma è stracolmo di gente (ma mi chiedo: a Salerno qualcuno lavora? e i ragazzi vanno ancora a scuola? sono tutti qui!) e soprattutto di cani! Benissimo: inizia la scuola di socializzazione. Mentre scendiamo sul lungomare (che dista si e no 100 metri da casa) chi incontriamo? Il ragionier Caserta (se hai perso questo personaggio lo trovi in questi pezzi: qui e qui)! E’ in auto e vedendo il piccolo Elrond che trotterella tranquillo vicino ai piedi miei e di mia moglie esclama con tono deciso “Bene, si sta comportando proprio bene”. Avuta la benedizione continuiamo il nostro tragitto, passando attraverso il traffico sostenuto di Via Roma. Deve abituarsi subito alle auto. E lui sembra non avvertire paura. Ad essere sincero è un cane che mostra sempre coraggio e curiosità e voglia di esplorazione.

 

Arrivati sul lungomare: il paradiso della socializzazione! Gente in bici, eserciti di mamme armate di carrozzine e bimbi al seguito, frotte di anziani che non vedono l’ora di fermarsi a carezzare un cagnolino e parlare dei loro trascorsi con gli amici a quattro zampe (ce n’è uno così anziano che credo abbia fatto socializzare il suo con quello di Garibaldi), il mare che carezza lievemente i fianchi della strada, ragazzi che giocano a pallone, atletici giovani impegnati in sudatissime sessioni di jogging. E poi tantissimi cani, di tutte le razze, di tutte le taglie, di tutti i colori. Noi abbiamo la ferma intenzione di dare a Elrond la possibilità di conoscerne quanti è più possibile.

 

Ciro, il bassotto.

Il primo con cui ha modo di interagire è un bassotto di 10 anni, molto più attento al mare che a Elrond (sembra abbia un istinto suicida. alla sua veneranda età forse la morte per annegamento gli sembra più dignitosa! ha uno sguardo tristissimo). Il nostro cucciolo prova a invitarlo al gioco, ma Ciro sembra proprio non averne voglia. lo tiene una ragazza la quale ci chiede il nome del nostro. Rispondiamo e vediamo la  solita faccia a punto interrogativo! Come a dire: un nome più facile no eh?

 

Alice, il barboncino giocattolo.

E’ la volta di un barboncino toy. Una femmina minuscola, ma molto raffinata. Tutta ricci neri. Abbigliata in un cappottino rosa shocking. Molto snob. Così dopo qualche semplice sniffatina di musi e sederi tutto finisce qui. La storia d’amore non ha avuto futuro.

 

Sissy e Cuma: beato tra le femmine 

I primi veri compagni di gioco sono 2 cani meticci. Uno è legato a una panchina da una signora piuttosto attempata e con qualche segno di senile dissolvenza dell’intelligenza. Molto simpatica comunque. Il suo cane ha qualcosa del border collie e Simona è convinta che lo sia. A me non sembra. Così ci avviciniamo. Ci accorgiamo di quanto sia enorme questo cane.

Simona chiede alla signora “Ma è un border?”. e lei risponde: “No, no è buonissima”. Certo.

Simona ci riprova: “No chiedevo se è un border collie?”.

No non morde signorì, non vi preoccupate”.

Allora intervengo io: “scusi che razza è?”. La signora ci fa capire che è un incrocio tra un maremmano e un collie. Vabbè lo chiameremo: “border della maremma”. Elrond va subito a conoscerla. è una femmina. Sissy. Ci accorgiamo sempre di più che solo il nostro cane ha un nome impronunciabile. Lei non sembra voler giocare molto. si profila un’altra piccola delusione per lo scherzoso Elrond. Improvvisamente si avvicina una ragazza con un cane sciolto. anzi una cagnetta. Cuma. 5 mesi. Molto atletica. Si interessa a Elrond. Sembrano voler giocare. Allora io e simo prendiamo coraggio e decidiamo di sciogliere anche il nostro. Prende il la anche la signora e libera la sua Sissy. Puro spettacolo. sull’erba morbida delle lunghe aiuole, ai piedi delle robuste palme va in scena un teatrino di rincorse, di salti, di giochi gioiosi. Ci riempie il cuore vedere finalmente il nostro cucciolo divertirsi in questo modo. è un bimbo piccolo e peloso che sembra aver trovato i suoi compagni di gioco (seppur piuttosto più grandi di lui). Beato tra le femmine. Giocano a lungo. non smetterei mai di guardarli mentre lo fanno. Elrond mette spesso la sua pancia alla mercé delle due cagne. si sottomette al potere delle femmine. Ha già capito tutto della vita! quando Cuma va via gioca un po' con la colossale Sissy, quindi lo richiamiamo e lui arriva. Guinzaglio e via.

 

Roy, un meticcio scatenato e Colette: trés chic!

Arrivati all’elegante corso di Salerno la scena cambia. Molte più persone, molto meno cani. Logicamente (è un cucciolo, bello peloso e dalla faccia irresistibile) la gente impazzisce alla vista di Elrond. Piace a tutti. non riesco a contare quante persone, ragazze, giovani, signore e signori si fermano per dargli una carezza, per elogiarlo con mille parole dolci facendoci sentire orgogliosi del nostro “orsetto” rietino! Qualcuno lo riconosce anche come border collie. tre donne per la precisione. Una di queste (molto raffinata e spigliata) mi fa anche un sacco di domande su dove l’ho preso, sulle sue caratteristiche, sulla sua compatibilità alla vita cittadina. Mi dice che sta facendo tantissime ricerche su questa razza prima di prenderlo. Credo sia l’approccio migliore. Noi ci siamo informati per mesi prima di deciderci. Mentre Simona (che a dire il vero è il punto di riferimento di Elrond, è sempre lei che segue con lo sguardo e sempre lei che cerca per proteggersi) va a fare un giro alla Sisley io resto fuori con il cucciolo e si avvicina a noi un uomo con un cane. Un altro meticcio, che sembra invasato. cucciolo anche lui: 4 mesi. un trovatello, come mi racconta poi il suo compagno umano di guinzaglio: Francesco. Giocano subito, ma Roy (il nome del cane) è davvero scatenato. tormenta il piccolo Elrond che fugge di fronte a tanta irruenza, ma sta al gioco. Si sottomette. si fa mordicchiare le orecchie. e ogni tanto scappa, ma solo per essere subito ripreso. Quando Roy si fa troppo vivace negli atterramenti e nell’abbaiare , però, il nostro cucciolo reagisce. Non se le tiene, come si suol dire in linguaggio da strada. mente sono lì che giocano si avvicina una signora con una cagnolina al guinzaglio (rosa, molto fru fru!). Elrond sembra essere attratto dalla eleganza della bianca cagnolina che scopriamo chiamarsi Colette. Il loro abboccamento (ammusamento è più corretto!) non dà grandi frutti. La cagnolina sembra essere un po' schizzinosa e va via a culo alto, lontano dal muso pioniere di Elrond. Un’altra storia d’amore senza presente,vedremo per il futuro.

 

Torniamo a casa esattamente dopo ben 2 ore. Una lunga passeggiata, bellissima. Un’emozione. l’inizio di una nuova vita con Elrond, che quando torna a casa ha la sua meritata pappa e poi crolla esausto! Finalmente abbiamo trovato un modo per mettere in pausa questo “moto perpetuo”. E non è finita qui: oggi si va al prato dell’Università a scorrazzare liberi e felici! Ma questa è un’altra storia e sarà raccontata a tempo debito.

lunedì 11 gennaio 2010

LUCI DELLA CITTA’

Elrond e la città. Finalmente. Ma non sulle sue zampe. Mentre il vaccino fa il suo lavoro nel corpo del cucciolo (da dopodomani Elrond può ufficialmente affrontare il mondo attraversandolo con il suo muso e la sua voglia di scoprire) ho deciso che era il momento di portarlo a conoscere le strade dove abitiamo.

 

Elrond al balcone

 

Per evitare contatti con cani (che potrebbero essere autobus pelosi trasportatori di germi letali) e feci indesiderate (ma quali lo sono?!) ho deciso di attraversare la via dei Mercanti tenendolo in braccio. Che emozione deve essere stata per lui – e che fatica per me… portare un border di 8 kg per 3 rampe di scale belle grosse e svariate centinaia di metri. Le luci, la gente, le bici, le auto (poche… perché strada a traffico limitato), gli odori, quell’aria umida e frizzante che schiaffeggia la sera entrante. si guarda attorno ovunque. interagisce con le tante persone che si fermano per dargli una carezza. Si sprecano i commenti entusiastici di chi lo incrocia con lo sguardo: “guarda quanto è carino!!”. e io mi sento orgoglioso di lui. Ma a tratti leggermente ridicolo. Vedo me stesso riflesso nella vetrina di un negozio e mi scopro diverso, un altro Manlio. Chi mi conosce stenterebbe a credere alla mia metamorfosi. Io che vado in giro con un cucciolo grandicello in braccio (la cui coda che esce fuori mi ricorda quella di gatto Silvestro!)per le vie del centro , carezzandolo di tanto in tanto e anche scambiando con lui qualche parola. (per esempio ho pensato che stessi impazzendo, dopo che avendo incrociato un gruppo di bambini ho detto a Elrond, come se potesse capirmi e ribaltando la situazione del tutto: “guarda. hai visto… dei ragazzini!)

 

In alto la zampa

Avete presente quei genitori che danno fuori di matto quando vedono il proprio bambino/a fare i primi passi? Ecco così eravamo  ieri sera io e simona quando abbiamo visto Elrond per la prima volta alzare la zampa mentre faceva la sua pipì centrando la traversina. Un gesto virile e adulto, seppur ancor timido e abbozzato, che rivela la sua maturità a venire. Quando hai un cane da piccolo ogni giorno le scoperte ti aprono gli occhi e il cuore alla meraviglia. Ogni suo passo avanti è una piccola meta che hai raggiunto e ti senti partecipe della crescita di una vita, di una esistenza. Lo so non dico nulla di nuovo e chi alleva bambini e cani sorriderà sornione a queste mie ingenue uscite, ma ogni essere umano sente le sue esperienze come uniche e irripetibili.

 

Tutti dicono I love you

Prendo in prestito un titolo del magnifico Woody Allen per esprimere un sentimento che tutti mostrano al nostro Elrond quando vengono a trovarci a casa. Ho detto a chiunque viene da noi di ignorare per i primi minuti il nostro cucciolo. Li avverto prima, risultando forse alle loro orecchie digiune di regole canine come un po' eccessivo, di non agitarsi alla vista del piccolo cane saltellante. Il motivo è sempre lo stesso: ho intenzione di scoraggiare questo comportamento che in genere trovo invadente da parte dei nostri amici quadrupedi. E poi c’è sempre gente che non ama queste effusioni corporali. E poi Elrond crescerà (se continua così pure troppo!) e quelli che adesso sono piccole spintarelle con zamponi da cucciolo, un giorno saranno attentati all’equilibrio della persona oggetto delle sue feste. E poi un po’ di disciplina non può che fare bene al cane.

 

Ma tutti invariabilmente restano impressionati non solo dalla sua bellezza da piccolo panda, ma anche dai trucchetti (o giochi di attivazione mentale… ah quante persone ne avrebbero bisogno) che ha imparato ed esegue con diligenza, dalla sua intelligenza reattiva, dalla sua foga incontrollabile, da quel modo di guardarti negli occhi come se stesse provando a penetrare la tua mente alla ricerca delle crepe mentali in cui può andare a inoculare la sua furbizia già sviluppata.

 

Il border sarà pure un cane non facile da tenere in casa (e lo è ve lo assicuro). Sarà pure una moda del momento (però io e Simona ci siamo innamorati della razza senza nemmeno conosce le sue performance televisive e cinematografiche, semplicemente lo abbiamo ammirato nel nostro viaggio di nozze in Scozia). sarà pure un furbastro pronto a ridurre la tua casa a uno straccio se non gli presti le dovute attenzione. Ma è un border collie e solo chi ci vive insieme può sapere cosa sono capaci di darti questi cani.

domenica 10 gennaio 2010

METODO E SANGUE FREDDO

elrond con pallaTorno a casa, Elrond!
 Quando esco di casa e quando rientro ho imparato ad ignorare Elrond – l’addestramento coinvolge sempre anche gli umani che devono essere “educati” a vivere con il cane.
Capisco che qualcuno può considerarmi “crudele” o freddo, biasimando questo mio atteggiamento. Ma io preferisco non caricare di troppo significato questo evento quotidiano. L’illuminante testo di Jan Fennel (ASCOLTA IL TUO CANE) mi ha fatto capire che il momento del “ricongiungimento” con il proprio cane è una giusta occasione per stabilire la leadership nei suoi confronti. Lui non deve preoccuparsi per me, deve capire qual è il suo ruolo e stare al suo posto. Non ci è voluto molto a farglielo entrare nella sua testolina pelosa. Ora quando vado via e quando torno non c’è nessuna scena drammatica (cosa che purtroppo al momento ancora avviene con mia moglie, ma devo ammettere che ha avuto molte meno occasioni di me di mettere in pratica questa “uscita/ritorno rituale”).Proverò questa tecnica anche con mia madre (la quale è sempre preoccupata per ogni mio viaggio e mi dici sempre di “andare piano”, anche quando devo prendere l’aereo!)

Il metodo Creamy
In questi giorni in cui sono spesso a casa dedico molto del mio tempo nello studiare Elrond e i modi per una vita felice insieme. Parte di questo mio tempo lo dedico a Facebook, autentica miniera aurea di consigli e suggerimenti. Come ho già detto in un post precedente ho trovato molte persone (per lo più donne, che trovo sempre molto disponibili e simpatiche) che mi regalano frammenti della loro preziosa esperienza. Tra queste Roberta Favaro (detta Creamy) occupa sicuramente un posto importante, per l’assiduità con la quale mi guida e per i tanti “trucchetti” che mi rivela. Un paio si sono rivelati davvero utilissimi, divertenti e importanti. Vediamoli più da vicino:

1) Come ti innamoro del trasportino. Grazie all’uso dei premietti di cibo, a una buona costanza, a brevissime sessioni di addestramento e gioco ho insegnato a Elrond, grazie a Roberta, ad entrare e restare nel trasportino con una certa serenità. Ora basta il comando cuccia perché lui tranquillamente si accomodi sdraiato nel trasportino e la parola Ok per far sì che esca. Credo mi sarà utile quando dovrò farlo entrare nel kennel piazzato in auto .

2) Self control mylord Elrond. I border hanno bisogno di ragionare. Questo si sa. Non si contano più quante raccomandazioni ho avuto in questo senso. Il border sono i secchioni del cinomondo. Devi dar loro sempre qualche problema da risolvere, qualche rompicapo per tenere occupato quella loro testa dura, ma piena di materia grigia. Allora un buon esercizio di selfcontrol gli può far bene. Sto insegnando al mio borderciccio (8kg già… e ha solo 77 giorni) a stare immobile quando gli spalanco la mano piena di pezzettini di pane secco o di croccantini a lui tanto cari. non deve precipitarsi a mangiarlo, non deve mandare in avanscoperta quel suo muso sempre pronto a spalancarsi per lasciar uscire i suoi denti a spillo. giusto un pò ogni tanto al giorno. 2 o 3 volte per un paio di minuti. abbiamo iniziato ieri e già oggi ha capito che non è il caso di affrettarsi ingordamente verso la mia mano, meglio aspettare che sia io a concedere! Well done my dear Elrond!

Sangue ribelle e la cura traspotino
Non immaginate ora che Elrond sia diventato un saggio cane adulto. resta un cucciolo esploratore e distruttore, con tutta la sua intatta voglia di massacrare mobilio e oggetti ieri l’ho scoperto con tutto il bel volume delle opere di Herman Hesse tra le sue fauci. va bene che è una lettura che i giovani “divorano”, ma credo che il mio caro border avesse intenzioni meno culturali! Il problema è che prova sempre a salire sul divano e ieri per la prima volta con un balzo degno dei suoi avi ci è riuscito. ci siamo precipitati a tirarlo giù altrimenti avrebbe sventrato i cuscini che già tremavano inerti. In particolare c’è una nivea coperta di pile (il tessuto sintetico intendo e non le batterie per i telecomandi , of course) che proprio lui ha puntato dal primo giorno in cui è arrivato a casa e non sarà contento finché non l’avrà fatta sua!

Il suo sangue ribelle ribolle a volte improvvisamente. Comincia ad addentare con foga e nervosismo le mie pantofole e i miei calcagni. Io lo metto da parte con il mio NO secco. Ma non potrebbe importargliene di meno. anzi è come se lo aizzasse ancora di più. allora ricorro alla “cura trasportino”. Lo prendo di peso e lo infilo nella sua cuccia, non senza beccarmi qualche morso di divincolamento! Resta qualche minuto per meditare sulle malefatte e poi lo libero, non prima del suo segnale di “sgancio”: ovvero Ok. Di solito esce molto più calmo.

sabato 9 gennaio 2010

WILLY: IL PRINCIPE PINCHER

Anche nella tromba delle scale di un palazzo cittadino un cucciolo può fare incontri interessanti! Ricordate ieri il Ragionier Caserta? Bene. Nel pomeriggio porto di nuovo Elrond a spasso per il pianerottolo, giusto per fargli prendere confidenza con collare e guinzaglio. Caso vuole che il suddetto “uomo dei numeri” stia in quel momento varcando l’uscio del suo appartamento (sulla targhetta della porta non c’è il suo cognome, ma un enigmatico ed evocativo PATTON, forse per motivi di privacy!). Vede Elrond e lo saluta, poi si rivolge verso sua moglie (fuori campo, cioè che non vedo) dicendo: “cara porta qui Willy”!

 

Pincher Willy?? Il coyote… mi trovo a pensare. Il ragioniere avrà scambiato il mio border per uno struzzo del deserto? Poi ricordo: anche il ragionier Caserta ha detto di avere un cane. Bene!

 

Ecco, infatti, che sulla porta compare un cane in scala 1:10. Un pincher (lo vedete nella foto, quasi a dimensioni naturali!). Volto regale, pelo lucidissimo. teso ed elettrico come un piccolo soldatino nazista che vuole fare bella impressione sui suoi superiori. Orecchie ritte come Spock di Star Treck, gambe strette come una modella anoressica, sguardo vigile come una sentinella sotto effetto di sostanze psicotrope.

 

Ecco il nostro principino”!, sembra voler dire anche la moglie del ragioniere, che incontro oggi per la prima volta. Una donna dall’aspetto gentile, premuroso e materno. Contrasta piuttosto fortemente con l’atteggiamento regale e militare del suo Willy (che invece si intona perfettamente a quel Patton scritto sulla targhetta)!

 

Principe Willy? A me viene un po' da ridere perché penso a Will Smith (tra l’altro attore che adoro, ma più che altro persona meravigliosa che ho avuto il piacere di incontrare più volte a Los Angeles e di giocarci anche insieme a bowling, dove mi ha massacrato senza pietà! chiusa parentesi): ricordate Willy, il principe di Bel Air?

 

Porto subito Elrond al suo piano (niente scale con le sue zampe come le mie amiche di FB mi hanno consigliato!). Si incontrano proprio sull’uscio. Io devo tenere obbligatoriamente il cucciolo al guinzaglio, non per paura che combatti col principe, ma perché giù c’è uno strapiombo di 4 piani e poi non vorrei che entrasse nella NON umile magione del ragioniere!

 

L’incontro procede molto molto bene. Elrond è felice. scodinzola. Si diverte. Invita al gioco più volte il severo cane di 3 anni che dimostra sì e no 3 settimane di vita per quanto è minuscolo! La maggior parte del tempo si annusano il muso. poi Elrond si getta anche pancia all’aria, dimostrando la sua voglia di sottomettersi, quasi implorando il pincher al gioco. Ma Willy resta interdetto e pronto a scattare come una molla. Non abbaia, non ringhia, non fa nulla, se non fare dei piccoli passetti nervosi e paurosi allontanandosi da Elrond. Mi fa ridere il modo in cui muove quella sua testolina scarna con piccoli scatti sussultori.

 

Il confronto sembra tra un orso e un piccolo salmone nero che sguscia in un torrente, perché Elrond muove quelle sue zampe pelose e grosse provando a riscaldare i “freddi spiriti” del pincher guardingo. Nulla, più di un timido muso a muso non si spinge. Ma sono fiero del mio cucciolo, perché non ha nessun timore, nessuna remora, nessuna riverenza (ma poi mi chiedo: perché dovrebbe averne visto che è giù quasi il doppio del più maturo compagno di NON-gioco?!)

 

La conoscenza finisce qui. Lo riporto in braccio giù per le scale (non sia mai detto che io sia un fautore di displasie alle anche! Grazie per i consigli, a parte gli scherzi. Ogni vostra parola ci aiuta a crescere nel rapporto con Elrond), consapevole ancora di più di quanto sia fondamentale la socializzazione con gli altri quadrupedi canini per lo sviluppo della personalità del nostro cucciolo. Ormai mancano pochissimi giorni all’uscita e siamo già in fibrillazione.

 

Sarà come scoprire il Mondo nuovamente!

venerdì 8 gennaio 2010

CRONACHE DAL PIANEROTTOLO

La vecchia pallina irlandese

elrond bacia simo Guardare Elrond giocare con la pallina (una vecchia palla da baseball che trovai per strada a Glengarriff – Irlanda – qualche anno fa) è per noi un autentico spettacolo. Ci mettiamo in ginocchio – non nel senso che lo preghiamo – e sussurriamo la parola “pronto”. A quel punto Elrond assume una posa da autentico predatore, da felpato cacciatore dei boschi. E’ come vedere un piccolo lupo pronto ad assalire di soppiatto la preda. Un misto di tenerezza e di rispetto per questa miniatura di cane!

 

E’ attento a ogni minima mossa del braccio, dei nostri occhi, seguendo la traiettoria del nostro sguardo per intuire la traccia del lancio. Quando la pallina parte lui sa già dove dirigersi e a gran velocità riesce ad afferrarla. A quel punto gli diamo il nostro “bravo” e poi un sonoro “vieni”. La maggior parte delle volte ritorna con la pallina in bocca, fiero come un maggiordomo che sta portando a tavola la pietanza per cui tutti gli ospiti sbavano al pensiero di gustare. a quel punto se molla la “preda” venendo da noi lo ricompensiamo, altrimenti si ricomincia.

 

Per fare una media su 5 volte (non giochiamo mai a lungo, sia io che elrond condividiamo una certa stanchezza da noia), 3 di queste la riporta. quando non viene da noi se la tiene per sé, ma senza convinzione. O la perde per strada e non va a raccoglierla. Sto studiando le sue sensazioni riguardo a questo gioco. Ancora non mi sono chiare. Alcune amiche di FB mi hanno consigliato di non giocare a pallina. Motivo: si fissa! E si sa il border è un cane monomaniaco a volte.

 

Un  misantropo pecoraio

Simona è una campionessa olimpionica di snuggling! Non arrovellatevi nel ricordare di quale sport si tratti. E’ semplicemente il “piacere di fare le coccole” (in inglese, lingua che preferisco per la sua compattezza e musicalità). Ha una natura incline alla dolcezza, in special modo nei confronti di chi ama! Quindi Elrond sarebbe un suo target ideale. Ma fino ad ora è costretta a fare i conti con una natura molto diversa dalla sua. Elrond non ama essere coccolato. Non gli piacciono le smancerie. (avrà preso dal fiero padre Aragorn?) Almeno così è per adesso. Non so se attiene al suo temperamento, al suo carattere o alla fase di reciproca scoperta tra noi e lui che ancora non gli permette di fidarsi al 100%. Però devo notare che è molto più propenso a farsi “maneggiare” dagli estranei che vengono a trovarci, finendo anche a pancia all’aria per farsi carezzare. Povera Simona… voleva un morbido cucciolo da snugglare e si ritrova uno scorbutico e misantropo pecoraio!

 

Non Aprite quella porta!

Oggi finalmente il collare. Questa mattina. L’ho attirato verso la porta. Non è difficile, ormai segue abbastanza bene il mio VIENI. Mi sono armato di piccoli “premi” (un po' di scagliette di pecorino… lui ama le pecore no? se non può radunarle, facciamogliele almeno gustare come prodotto caseario) e di pazienza. Appena infilato il collare con l’aiuto di Simona ha cominciato a tramutarsi in Furia cavallo del West! Ma il magico potere del cibo fa miracoli! Premietto e si è calmato. Poi ho fatto tintinnare le chiavi appese alla maniglia. ha prestato attenzione inclinando la sua testolina curiosa di lato. a questo punto ho agganciato il guinzaglio e subito mi sono diretto verso il “misterioso mondo oltre la porta”.

 

Credetemi è stato sensazionale. Nemmeno un capriccio. Nemmeno una bizza. siamo partiti insieme alla scoperta di quell’universo meraviglioso che è il PIANEROTTOLO di casa! (che tristezza, ma è l’inizio no?). Elrond è curiosissimo. Spargo un po' di formaggio in terra così che annusi e associ l’esperienza a qualcosa di positivo. Si dimentica del collare, del guinzaglio. Vuole scoprire. Diversi gradini più su c’è il Ragionier Caserta (sembra un nome preso in prestito da un film di Luciano De  Crescenzo, ma esiste giuro!) che si interessa a Elrond. Lo chiama. Elrond che ama le persone si fa prendere dalla foga di andargli incontro e allora vince subito il timore degli alti scalini (siamo nel centro storico cittadino, qui ogni gradino è una piccola scalata). Li sale uno alla volta, sempre supervisionato da me che lo tengo al guinzaglio. Raggiungiamo il ragioniere che lo ricompensa con delle belle carezze sotto il muso. Lui ha un pincher – il parente piccolo e schizofrenico del doberman. Lo sento abbaiare anche attraverso la sua solida porta blindata. Per scendere è più complesso. Elrond proprio non vuole o ha paura. Così per non restare tutto il giorno nel mio palazzo, lo prendo in braccio e scendiamo. Ancora un po’ di perlustrazione e via, a casa. ricompenso il piccolo con un altro infinitesimale pezzo di formaggio e lo libero del collare.Oggi ci riproviamo.

giovedì 7 gennaio 2010

IL TEOREMA DEL CANE FELICE

Da ieri abbiamo cambiato musica. Spartito nuovo, vita nuova! Nuovi musicisti dominanti: io e Simona! Ho capito che il problema principale nel rapporto con il cane è da imputarsi al concetto umano di Amore, che noi applichiamo spropositatamente ad una razza totalmente differente, come quella dei cani!

Noi pensiamo che dargli meno coccole, fargli meno feste, assecondare meno le sue richieste rischia di farci diventare ai suoi occhi meno “amabili”. Pensiamo: se ora torno a casa e non lo coccolo non mi vorrà più bene! Sbagliato! Se lo faccio entrare nel trasportino/cuccia/kennel e lo lascio lì due ore mentre esco di casa, mi odierà per sempre. Errore. Me l’hanno detto in tanti, cominciando da quel sant’uomo di Roberto e da quella santa donna di Cristina. Purtroppo solo l’esperienza diretta fissa nelle nostre briose menti l’insegnamento vero e profondo!

Ricordate la(pessima) canzone TEOREMA del foltocrinito Marco Ferrandini? In uno dei passaggi del testo si legge:

Prendi una donna, trattala male,
lascia che ti aspetti per ore,
non farti vivo e quando la chiami
fallo come fosse un favore
fa sentire che è poco importante,
dose bene amore e crudeltà…
E allora si vedrai che t'amerà!!!


Ecco sostituiamo la donna (mi rimetto alle vostre coscienze per decidere sulla efficacia anche nel mondo umano) e applichiamolo  ai cani questo concetto darà i risultati che il teorema ferrandiniano propone!
Certo sto scherzando, ma non troppo.

Rituali di leadership

Elrond sbadiglia Esco di casa e non lo guardo nemmeno. Bene, sembra tranquillo. Certo corre perché vuole uscire anche lui, ma non fa storie. Quando invece Simona si veste per uscire Elrond impazzisce come un fidanzato geloso che vuole segregare la sua amata in casa. salta sulle sue gambe e prova anche velocemente a montarla (abbracciandole l’arto inferiore con posa poco cavalleresca). Posa da dominante, forse si sente in dovere di “schiacciare” mia moglie, di dominarla e in qualche modo di proteggerla dal quel Mondo oscuro che brulica fuori dalla porta di casa. Dovremo correggere anche questo. intanto anche Simona ha messo in atto l’uscita rituale: nessuna attenzione al momento che varca la soglia (nemmeno una parola o uno sguardo). Stesso trattamento al ritorno. Vediamo se capisce anche così chi è il capobranco!

Il momento più divertente di questo metodo è, però, il “pranzo rituale”. Ogni volta che è il momento della pappa, io e simona facciamo finta di mangiare dalla sua ciotola. Giusto uno snack, non tutto il pranzo! Infatti abbiamo in un piatto pieno di cioccolate e prendiamo da lì le nostre prelibatezze, altro che Hill’s al pollo!!! solo quando abbiamo deciso che siamo sazi (un paio di minuti)prendiamo la scodella e ci dirigiamo al kennel, dove deve prima sedersi composto e poi ha il suo cibo.

Ora quando ci morde caviglie e ciabatte e tute, cerchiamo di distrarlo con un altro gioco. a volte ci riusciamo. Ma in generale dopo un pò si calma. e se non lo fa, benissimo: un buono omaggio per entrare nel trasportino. Piange. Fa nulla. Non ne morirà. Resta lì finché io e Simona abbiamo deciso che merita di restarci. Quando ne esce, qualche coccola (di Simona, che ama baciarlo anche in bocca... vedremo quando comincerà a mangiare le feci) e poi si gioca. Se è ancora scatenato, benissimo... si ritorna alla cuccia.

Elrond è un diavolo… ma apprende alla grande! Oltre al seduto, zampa, cuccia, ok (per uscire dal kennel) ha imparato il Gira e il Volta (non a fare la pietanza surgelata della Findus, ma a fare un giro intorno a se stesso!). e in più ogni volta che fischio e grido VIENI si precipita da me, ovunque si trovi!

Le cose sembrano migliorare molto. restate sintonizzati sul blog per conoscere le altre avventure del piccolo Elrond!

mercoledì 6 gennaio 2010

IL DECIMO GIORNO DI DETENZIONE

Decimo giorno di Elrond a casa nostra. Veniamo alla cronaca di questa epifania in compagnia del piccolo demonietto peloso.

Verso le 7 di questa mattina sento un guaito dal suo kennel. Mi alzo nonostante il sonno. Sono certo che deve fare pipì e infatti così è. già sembra avere le energie per diroccare una metropoli e sfasciare un villaggio! Io sono sveglio come un bradipo dopo un lauto pasto! Così lo riaccompagno nel trasportino e ritorniamo a dormire.

la pioggia ha piccole dita di bambino stamani e striscia contro i vetri della nostra finestra in camera da letto. La mattina è morbida e silenziosa, la luce opalescente avvolge tutto e smalta di un’atmosfera domenicale le vie del centro storico. Ci alziamo definitivamente verso le 8:30. Ci svegliamo sempre allo stesso modo: suona la sveglia del mio cellulare, accendiamo la luce e quindi apriamo il kennel. Così siamo noi a decidere quando è il momento di cominciare la giornata.

Chi trova delle amiche, trova dei tesori (pieni di consigli!)

Per uscire dal trasportino abbiamo insegnato a Elrond a rispettare un segnale “di sblocco” (l’idea l’ho presa in prestito da una delle mie preziose amiche di Facebook: Laura Conte). Quindi via coi “bisogni grossi” che lui non fa mai sulla traversina, ma nelle vicinanze (se va bene), mentre la pipì praticamente non la sbaglia mai.

Ieri abbiamo comprato il libro di Jan Fennel “ASCOLTA IL TUO CANE”. Lo stiamo leggendo con molto interesse. Un altro consiglio di due amiche di Facebook: Mirella Gemelli e Marilena Lusini. Interessante il suo approccio alla leadership e certi suoi metodi che stiamo provando a mettere in pratica.

Seguendo i dettami della Fennel e i consigli preziosissimi di Anna Maria Arciere (che è stata con me ore in chat a rispondere pazientemente alle mie domande… sono assetato di conoscenza) io e Simona abbiamo impostato il momento del cibo come palestra dove esercitare la leadership: prima di dargli la scodella con la sua pappa, abbiamo finto di prendere del cibo per noi dal didentro (visto l’odore che si sprigiona dai quei croccantini non lo farei nemmeno se vittima della più atroce carestia!) e ne abbiamo mangiato (in verità era del gustoso wurstel di pollo). Dopo averlo fatto sedere abbiamo messo la scodella nel kennel, che sta diventando il nostro più prezioso alleato per gestire un cucciolo sempre più scatenato.

Altra amica prodiga di attenzioni e di consigli è Roberta Favaro, che oggi mi ha seguito anche in tempo reale mentre provavo a “regolare” questa macchina mordi&afferra che risponde al nome altisonante di Elrond. Imparare da chi ha più esperienza di noi (praticamente tutti) è per noi un costante miglioramento e ho scoperto davvero che cosa significa essere parte di quella bellissima comunità dei possessori di (o posseduti dai) border collie (vedi per esempio il grande Giorgio Teodonno che “ci segue” da prima che arrivasse Elrond a casa nostra, Sabrina Rossi che con pazienza mi spiega cose importantissime, consigliandomi anche l’acquisto del Kong (che sto aspettando),Claudia LeFrevre che mi incoraggia a vivermelo pienamente e spronandomi a osare con lui,  Giada Giuntoli e Benedetta Garré con le quali parlare è sempre un piacere!)

elrojnd dorme copy Eccolo in una delle sue pose plastiche mentre dorme… uno dei rari momenti della giornata in cui la sua furia devastatrice conosce una pausa!


 Tanto va l’Elrond a largo che ci lascia i dentini!

Ma se anche proviamo con tutta la nostra buona volontà a mettere in pratica alla lettera ogni suggerimento non vediamo tanti miglioramenti. Elrond è sempre inquieto. Gioca per un po' (per esempio con uno straccetto o con la treccia corta), poi però preferisce il divano. Noi non lo abbiamo mai incoraggiato a morderlo. fin dal primo momento le abbiamo provate tutte: dal distrarlo al No secco, al prenderlo per la collottola. Per esempio anche stasera. Quando va lì a mordere io lo distraggo con un osso di gomma. Bene, si distrae. Arriva. due morsetti al giocattolo e via di nuovo alla spugna del divano. come se fosse un magnete per i suoi denti di ferro!

Simona va lì per giocarci, tenta di fare qualcosa con lui, ma ecco che dopo un po’ gli viene voglia di mordere piedi, calzini e tutto ciò che riguarda il corpo umano! Anche in questo caso: non abbiamo mai incoraggiato il morso, io non ho mai (nemmeno una volta) giocato alla lotta con lui. non gli ho mai permesso di mordermi senza ribellarmi con un No o andando via. Non ho mai sorriso a questo atteggiamento, che addirittura mi spaventa. in più stiamo mettendo in pratica i suggerimenti:

a) stiamo fermi: e lui si accanisce con ancora maggior forza sui piedi e affini, ringhiando e con accenni di abbaio
b) gridiamo AHIA: sordo totalmente. anzi forse ci prova ancora più gusto
c) un NO SECCO: vabbè vedi sopra.
d) lo prendiamo per la collottola allontanandolo: niente ritorna ancora più inferocito.

Un parente di Marley?

La nostra unica soluzione sempre più spesso sembra diventare il Kennel. Ma non credo che sia una risposta adeguata. Certo sarebbe consigliabile portarlo da un professionista. Ne abbiamo tutta l’intenzione. ma dobbiamo attendere ancora 7 giorni prima di poter uscire. Intanto con estrema pazienza (ma credetemi a volte sembra esaurirsi e mi sento come se fossi io dentro a quel trasportino) e tenacia cerchiamo di mettere in pratica consigli, suggerimenti, rotte, tecniche. il fatto è che più passano i giorni meno riusciamo a goderci la felicità di averlo con noi, perché sono davvero brevi i momenti in cui si riesce a stare insieme serenamente e senza sentirsi conficcare qualche canino o dentro la carne o dentro la spugna di un divano (per non parlare poi della sua inclinazione a saltare per prendere ogni minima cosa che penzola).

Notizia positiva è che oggi ha avuto una visita completa della nostra veterinaria che lo ha trovato in ottima salute (e che gli ha fatto il vaccino), ma è rimasta anche lei sconvolta dalla sua irrefrenabile carica di energia (distruttiva!). e prima di andare ha detto : “questo cane mi ricorda Marley". Auguri.

martedì 5 gennaio 2010

PRIMI RIMEDI E COSTANTI DOMANDE

Oggi ancora un po' di tensione in casa, perché non sempre riusciamo a essere pazienti. Certo non urliamo e sbraitiamo. Certo non alziamo mai le mani sul nostro cucciolo. ci mancherebbe altro. Ma io e simo ci guardiamo costernati vedendolo così sovraeccitato e  e pronto a mordere di continuo (devo dire specialmente Simona). Siamo incapaci di capire il suo linguaggio. Ci sono segni di ansia? segni di stress? perché strappa una delle tue traversine nervosamente? (quella che non usa per i suoi bisogni). Perché morde gli angoli del divano con versi da matto e movimenti da contorsionista? Solo voglia di fare di un po’ di casino infantile o nasconde altro? Dovremmo tenerlo sempre occupato? O dobbiamo lasciarlo fare? Giochiamo spesso a tirargli la pallina così che la riprenda. Ma è giusto farlo o così si annoia presto anche di questo? Tante domande che forse è normale avere quando hai il tuo primo cucciolo e ci sono tante aspettative.

 

Corriamo spesso su internet in cerca di risposte. ogni volta che ci imbattiamo in un sito che parla di Border Collie, ci troviamo di fronte alla dicitura “non adatto a chi vive in città”. E ci scoraggiamo. Noi viviamo nel bel mezzo della città, nel centro storico, senza un giardino, ma solo con tre balconcini. Qualcuno potrà dirci: ma non l’avevate letto prima di prenderlo il cucciolo? Certo, ma abbiamo avuto diverse rassicurazioni da esperti riguardo alla possibilità di averlo, a patto di essere sempre attivi, di fargli fare del moto, dell’esercizio fisico e mentale. e io e simona adoriamo l’esercizio fisico, siamo l’esatto opposto di pantofolai innamorati dell’odore del telecomando e intimi coi propri divani!

 

Come ho già detto in precedenza il fatto è che Elrond non può ancora uscire e noi ci preoccupiamo molto che diventi isterico in questa clausura. e via coi sensi di colpa! Ma non ce la sentiamo di contravvenire ai divieti della nostra veterinaria che ci ha avvisato più volte che la sua incolumità fisica viene prima di tutto, quindi nessun rischio! prima il secondo richiamo della vaccinazione e poi dopo 7 giorni si esce.

 

Ci vuole pazienza! Estrema pazienza. Ce lo ripetiamo spesso. E proviamo a mettere in pratica i consigli di Roberto che ci guida con la sua saggezza da mago dei boschi.

 

Elrond danza col divano

 

Trasportino dolce trasportino

Usiamo molto più spesso il trasportino. Logicamente come luogo dove dormire. Sin dalla prima notte non ha mai pianto dentro la sua tana di plastica. quando andiamo a letto spostiamo l’ingombrante kennel dentro la nostra stanza da letto, chiudiamo la luce e capisce che è il momento di dormire.

 

Quando pranziamo. Lui mangia per primo. poi passata un’oretta tocca a noi. Ma prima di metterci a tavola, Elrond entra nel trasportino e lì resta, piuttosto calmo. Da ieri abbiamo acquistato un paio di ossi di pelle di bufalo. Così uno di questi lo abbiamo messo nella sua cuccia. Sembra averlo gradito da subito.

 

Quando c’è da pulire in casa adesso lo facciamo entrare nel trasportino. Non lo METTIAMO dentro, ma con un comando ci entra di sua spontanea volontà. Grazie a una conversazione con Laura Conte (borderista che ha “adottata” una bluemerle deliziosa, sempre di provenienza Petrademone) abbiamo appreso che è comodo insegnare anche un segnale ad Elrond per farlo uscire “a comando” dal trasportino. da ieri abbiamo cominciato e sembra recepire piuttosto bene.

 

Ieri sera dopo aver fatto sì che consegnasse al pavimento il suo pacco dono dal suo didietro, lo abbiamo confinato ancora una volta nel trasportino accanto al nostro divano, così da poterci godere un film, visto che sembrava poco intenzionato a lasciarcelo fare. Dopo un po’ di lamentele, si è calmato addormentandosi.

 

Finora non lo abbiamo mai lasciato, nemmeno una volta da solo. Ma dopo quello che ci ha scritto Roberto, abbiamo intenzione di non vivere la clausura insieme!

 

Ringhiando con Elrond

 

Sto provando anche a ringhiare a Elrond, prendendolo per la collottola quando prova a mordermi le ciabatte o i lacci delle scarpe. o quando si accanisce contro il povero divano, silenzioso martire dei suoi dentini aguzzi. Sembra che funzioni, ma più che il ringhio in sé è proprio la compresenza di questo all’afferrarlo per la pelle sulla nuca. sena fargli del male. Purtroppo Simona non riesce a ringhiare in maniera convincente, ma ce la sta mettendo tutta per imparare!

 

Conto i giorni che ci separano dalla prima uscita con Elrond. Con oggi 5 gennaio… sono 9 giorni di cattività forzata!

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