mercoledì 27 gennaio 2010

LETTERA A ELROND

Tre mesi - primopianoCaro Elrond,

oggi è il primo mese che sei con noi. Ti vediamo crescere dentro la nostra vita, come un cielo che si espande silenziosamente. Splendidamente. Sei arrivato a casa nostra in mezzo al tremore dell’attesa e al timore di chi affronta un’esperienza appena coniata. Sei arrivato annusando timidamente l’aria nuova di una esistenza che si stava aprendo davanti ai tuoi piccoli occhi nocciola e al tuo corpo morbido.

 

Caro Elrond, i primi tempi non sono stati facili. E ti chiediamo scusa se qualche volta ti abbiamo guardato con l’espressione di chi proprio non ne poteva più. Sono stati giorni duri. Forse eravamo impreparati, nonostante il tanto studiare. Gli esami, molto spesso, si rivelano molto più complessi di quello che tu puoi immaginare semplicemente affondando la testa nei libri. Qui si parla di esseri viventi e non c’è parola scritta, non c’è consiglio, non c’è racconto verbale che possano fotografare con esattezza il ritratto di una esperienza di vita.

 

Caro Elrond, sembravi essere venuto a casa nostra con la missione del Terminator: distruggere l’appartamento, annientare la nostra bella routine matrimoniale, fracassare la  nostra pazienza, disintegrare ogni possibilità di “lavorare” a casa e di stare tranquilli. Ci sono stati giorni in cui io e Simona ci chiedevamo il perché di questa scelta e ci rispondevamo che era stato un enorme sbaglio.

 

Caro Elrond, il solo ammettere di aver avuto questi pensieri mi sembra così ridicolo e doloroso adesso. Dover rinunciare ai tuoi sguardi che sembrano scavarti dentro alla ricerca della parte più intima e viscerale di te, dove rinunciare a quei balzi di felicità quando ci rivedi dopo un’assenza anche breve, dover rinunciare alla carica di energia e di vita che ha riempito di nuovi sensi i nostri giorni, dover rinunciare al senso di onestà e di innocenza che promana da ogni tua azione (anche la più scellerata e distruttiva), dover rinunciare alla tua bellezza (non parlo solo di quella estetica) e alla tua poesia… ecco dover rinunciare a tutto questo ora ci lascerebbe in un vuoto siderale, dove il silenzio è amaro come veleno.

 

Caro Elrond, le nostre vite ora sono intrecciate e i sapori si sono mescolati. Sei sulle mie gambe adesso, che riposi caldo mentre scrivo e sento la tua vita scorrere sulla mia pelle. Ti guardo e sento che ci apparteniamo indissolubilmente. Ci saranno ancora momenti difficili in cui pazienza e sacrifici saranno messi alla prova. Ci saranno preoccupazioni e pensieri scuri. Ma ci sarà qualcosa di più grande, evidente, luminoso di questo: ci sarà un libro di pagine scritte con un nuovo alfabeto di cui solo io, simona e te conosceremo il significato e che smalterà di nuovi colori, più vividi, il paesaggio delle nostre esistenze.

 

Caro Elrond grazie… anche se non leggerai mai questa lettera e non capirai mai le mie parole, volevo scrivertelo su questo diario che parla di te.

2 commenti:

  1. porca miseria Bro...mi hai fatto commuovere!fortunato Elrond ad avere voi come compagni di avventura. un abbraccio.

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  2. Il tuo cucciolo capirà benissimo anche le tue parole con il tempo, ma credimi da sempre gli basta il tuo sguardo :)

    Ciaoooooooooooooooooooo
    Eri & Luce

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