giovedì 7 gennaio 2010

IL TEOREMA DEL CANE FELICE

Da ieri abbiamo cambiato musica. Spartito nuovo, vita nuova! Nuovi musicisti dominanti: io e Simona! Ho capito che il problema principale nel rapporto con il cane è da imputarsi al concetto umano di Amore, che noi applichiamo spropositatamente ad una razza totalmente differente, come quella dei cani!

Noi pensiamo che dargli meno coccole, fargli meno feste, assecondare meno le sue richieste rischia di farci diventare ai suoi occhi meno “amabili”. Pensiamo: se ora torno a casa e non lo coccolo non mi vorrà più bene! Sbagliato! Se lo faccio entrare nel trasportino/cuccia/kennel e lo lascio lì due ore mentre esco di casa, mi odierà per sempre. Errore. Me l’hanno detto in tanti, cominciando da quel sant’uomo di Roberto e da quella santa donna di Cristina. Purtroppo solo l’esperienza diretta fissa nelle nostre briose menti l’insegnamento vero e profondo!

Ricordate la(pessima) canzone TEOREMA del foltocrinito Marco Ferrandini? In uno dei passaggi del testo si legge:

Prendi una donna, trattala male,
lascia che ti aspetti per ore,
non farti vivo e quando la chiami
fallo come fosse un favore
fa sentire che è poco importante,
dose bene amore e crudeltà…
E allora si vedrai che t'amerà!!!


Ecco sostituiamo la donna (mi rimetto alle vostre coscienze per decidere sulla efficacia anche nel mondo umano) e applichiamolo  ai cani questo concetto darà i risultati che il teorema ferrandiniano propone!
Certo sto scherzando, ma non troppo.

Rituali di leadership

Elrond sbadiglia Esco di casa e non lo guardo nemmeno. Bene, sembra tranquillo. Certo corre perché vuole uscire anche lui, ma non fa storie. Quando invece Simona si veste per uscire Elrond impazzisce come un fidanzato geloso che vuole segregare la sua amata in casa. salta sulle sue gambe e prova anche velocemente a montarla (abbracciandole l’arto inferiore con posa poco cavalleresca). Posa da dominante, forse si sente in dovere di “schiacciare” mia moglie, di dominarla e in qualche modo di proteggerla dal quel Mondo oscuro che brulica fuori dalla porta di casa. Dovremo correggere anche questo. intanto anche Simona ha messo in atto l’uscita rituale: nessuna attenzione al momento che varca la soglia (nemmeno una parola o uno sguardo). Stesso trattamento al ritorno. Vediamo se capisce anche così chi è il capobranco!

Il momento più divertente di questo metodo è, però, il “pranzo rituale”. Ogni volta che è il momento della pappa, io e simona facciamo finta di mangiare dalla sua ciotola. Giusto uno snack, non tutto il pranzo! Infatti abbiamo in un piatto pieno di cioccolate e prendiamo da lì le nostre prelibatezze, altro che Hill’s al pollo!!! solo quando abbiamo deciso che siamo sazi (un paio di minuti)prendiamo la scodella e ci dirigiamo al kennel, dove deve prima sedersi composto e poi ha il suo cibo.

Ora quando ci morde caviglie e ciabatte e tute, cerchiamo di distrarlo con un altro gioco. a volte ci riusciamo. Ma in generale dopo un pò si calma. e se non lo fa, benissimo: un buono omaggio per entrare nel trasportino. Piange. Fa nulla. Non ne morirà. Resta lì finché io e Simona abbiamo deciso che merita di restarci. Quando ne esce, qualche coccola (di Simona, che ama baciarlo anche in bocca... vedremo quando comincerà a mangiare le feci) e poi si gioca. Se è ancora scatenato, benissimo... si ritorna alla cuccia.

Elrond è un diavolo… ma apprende alla grande! Oltre al seduto, zampa, cuccia, ok (per uscire dal kennel) ha imparato il Gira e il Volta (non a fare la pietanza surgelata della Findus, ma a fare un giro intorno a se stesso!). e in più ogni volta che fischio e grido VIENI si precipita da me, ovunque si trovi!

Le cose sembrano migliorare molto. restate sintonizzati sul blog per conoscere le altre avventure del piccolo Elrond!

2 commenti:

  1. ...questa è musica per le mie orecchie, così alleverete un cane sano che non dovrà nevrotizzarsi per capire qual'è il suo posto nel branco.. più il cane è forte più sente di dover fare le veci di umani che non occupano il loro posto nel branco..molto bene... bravi, bisogna passarci, i consigli non servono se non si ha il coraggio di andare in controtendenza rispetto alla propria emotivià e metterli in pratica. Simona è la sua protetta e la sua sottoposta, lo dimostra montandola, su questo rapporto bisognerà ancora lavorare..avete finalmente percepito che non occorre trattare male il cane per questo, sapete che sono contrario alla violenza tanto da seguire una dieta vegetariana che non mi appaga per nulla dal punto di vista del gusto. Sono viceversa per l'esercizio di una forza autorevole, cavalleresca ed onesta, chiara e mai vigliacca, come mi ha insegnato il rugby.

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  2. Elrond non si chiama così per caso, nessuno più di te Manlio sa che i nomi hanno una forza evocativa, che rappresentano ma danno anche forma e sostanza. Elrond vicino a sè ha bisogno di Gandalf, Aragorn, Gimli e Legolass, con i quali può respirare la stessa aria di confronto aperto e cavallersco, dove bene e male sono nettamente separati e le regole del gioco sono chiare, così è il mondo dei cani, senz'altro semplificante rispetto alle nostre sequenze comunicative, spesso complesse e bizantine, piene di tanti significati contemporanei spesso difficili da decodificare... così "amore" è un sentimento complesso che si forma a partire di anni di neotenia, mediato dalle strutture dell'attaccamento e reso complesso dalla forte ambivalenza che l'essere umano del terzo millennio attribuisce ai legami. Il mondo delle relazioni e dei legami per è così complesso, esige l'intervento sincronico di tante strutture del sistema nervoso, endocrino ed immunitario, le comunicazioni relative al mondo dei legami vengono veicolate attraverso complessi segni verbali, negli elementi sia linguistici che prosodici, mimici, posturali, ormonali. E' un mondo talmente complesso che le persone che soffrono di disturbi dello spettro autistico non hanno gli strumenti neurobiologici per capirlo, così lo temono tanto da ritirarsene.... e qui subentrano i cani, la cui linearità, non a caso, può riuscire a penetrare la barriera autistica... non cito solo libri ma esperienze vissute sulla mia pelle durante le sessioni di terapie assisite con i cani... per il cane "amore" è la sopravvivenza del branco, che è tanto più probabile quanto più venga affidata ad un maschio alfa autorevole e capace, per il cane "amore" significa regole chiare, se ti invito e prendo il guinzaglio esci anche tu, altrimenti no... il divano è uno spazio degli umani, va rispettato perchè il capo vuole così, senza se, ma o tutti i dubbi democratico progressisti che siamo culturalmente abituati a dibattere.... l'affetto ed il gioco, in cui i cani sono specialisti, per il cane può esistere ed ha senso solo in un branco che ha possibilità di sopravvivere perchè guidato da regole sicure... avete visto i cani a casa mia sul divano, mi piace molto che vivano con noi e godere insieme delle coccole e della comodità. Ma tutti e dieci mi seguono religiosamente e, credetemi, quest'aspetto viene per primo ed è nettamente propedeutico agli scambi affettivi. Senza sicurezza il cane, soprattutto il cucciolo è disorientato!!!!! Noi, nella nostra cultura ad impronta femminilizzata, associamo automaticamente sicurezza ad una mamma che abbraccia e coccola, non è stato sempre così, in altre fasi della vita dell'uomo sicurezza voleva dire anzitutto poter mangiare e coprirsi, e diventare in grado di produrre da soli i mezzi di sostentamento, in questo l'autorevolezza di un padre-capo diventava la discriminante tra la vita e la morte. i lupi la pensano ancora così, e così la pensa anche il cane più lontano dal lupo, il Chiuaua... sto lavorando su questi temi, ma il tempo per scrivere è sempre troppo poco.... Nessuna madre può abbracciare e coccolare se il padre non garantisce cibo e protezione dai predatori e dall'ambiente...In sostanza, Elrond vuole al suo fianco come minimo Gandalf, e questo vale anche anche per Simona, ovviamente non è questione di uomo o donna, ma di maschile e femminile, che sono due paradigmi utilizzabili sul piano del funzionamento della nostra mente, appartenga esse indifferentemente ad un uomo o ad una donna...

    bene così, un caro abbraccio dal bosco (e con il bosco non mi riferisco solo alla condizione ambientale in cui abito, mi piace scomodare Thoreau e Junger.. però sempre con un po' di ironia tanto per non prenderci troppo sul serio....)

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