mercoledì 25 agosto 2010

10 mesi – CHI E’ ELROND? Parte I: le fobie

Old Elrond

 

Dieci mesi con Elrond. La piccola peste che correva in giro per casa e aveva deciso che era arrivato per noi il momento di cambiare di divano e tappeto, ora è un cane. equilibrato e tranquillo (per quanto la sua natura di border glielo permetta), concentrato e simpatico. ma veniamo a farne una sorta di carta di identità per conoscerlo un po’ meglio – qualcuno di voi gentili lettori potrà pensare “si ma a che pro? perché dovrei conoscerlo meglio?”. la risposta non la conosco. ma se avete la pazienza di andare avanti forse si può creare un territorio di confronto tra il mio e i vostri amici in pelo, lingua e zampe.

 

Fobie.

Un uomo è le sue paure. Scrisse Kafka (per inciso il mio scrittore preferito, tanto che sulla spalla ho il tatuaggio con la sua K autografa). questo vale pure per i cani a mio parere.

Elrond non ha particolari paure. I botti gli fanno un baffo. Una volta eravamo sul lungomare – tanto per cambiare… ormai la gente pensa che il mio lavoro sia il dogsitter o il nullafacente, visto la quantità di tempo che dedico a questa dolce attività – e nel cielo sono comparsi improvvisamente dei fuochi d’artificio. Elrond è schizzato sull’attenti e la testa è diventata tutta un fremito. le sue orecchie paraboliche (vedere le foto per credere – sono così grandi che forse dovrei farle omologare al PRA e farci mettere su la targa!) si muovevano in tutte le direzioni. e improvvisamente ha cominciato a correre in direzione delle coreografie pirotecniche nel cielo, saltellando allegramente come una vispa teresa sui prati del lungomare. mentre gli altri cani andavano chi a tuffarsi sotto gli alberi, chi a nascondersi dietro le gambe dei padroni, chi a tuffarsi a mare disperato, chi ad abbaiare istericamente, come una comare che strilla contro il pudore offeso da un giovane screanzato!

 

le auto non lo spaventano, né le rincorre. più che altro a volte si affaccia ai finestrini delle macchine parcheggiate per strada. così come a voler vedere chi c’è dentro, con la  naturalezza di un “guardone” e la curiosità di un ficcanaso perdigiorno. a volte si ferma a fissare le persone che sono al volante, sempre mentre l’auto è ferma. resta così tanto in posizione  da metterle in imbarazzo. Alcuni giorni fa un signore di una certa età – con una buona dose di spirito – allo sguardo fisso di Elrond che era rimasto impalato a osservarlo, si è rivolto a lui con queste parole: “scusate brigadié megg’ scurdat patent’ e librett’ a cas’” (traduzione per i non madrelingua del dialetto campano “scusate brigadiere, ho dimenticato a casa la patente e il libretto!”)

 

Non è una fobia, ma diciamo che proprio non sopporta il rumore delle tende veneziane. in particolar modo c’è un balconcino dei nostri dirimpettai (e vivendo nel centro storico la distanza che ci separa potete immaginare che è piuttosto ridotta) che è un vero tormento per i nostri timpani. perché ogni qual volta le persone di fronte tirano su le veneziane, Elrond – memore delle parole del gladiatore Massimo Decimo Meridio - “scatena l’inferno”. Abbaiando come un forsennato in posizione di difesa del territorio, tanto che ormai i vicini ci hanno fatto il callo. anzi la signora di fronte ha due nipotine che impazziscono per Elrond, il quale a sua volta – visto che fanno rumore con le veneziane – amerebbe tanto sbranarle! (si fa per dire, lui è pazientissimo con i bambini). e la nonna dice “avete visto che bello il cagnolino!” mentre in quel momento elrond si è trasformato in un feroce cane da guardia e sembra un ossesso. alla faccia del cagnolino!

 

stiamo lavorando affinché perda questa cattiva abitudine, ma per ora speriamo più che altro che la famiglia di fronte esca il meno possibile sul proprio balconcino.

 

alberoattacca In casa Elrond ha un certo rispetto reverenziale per l’albero-attaccapanni. no… non è un personaggio di una fiaba illustrata o di  una avventura fantasy, piuttosto è un vero tronco di albero del caffé brasiliano che io ho in casa a mo’ di attaccapanni. (potete vederlo nella foto accanto). Qualche tempo fa, il “nostro” aveva circa 5/6 mesi,  si mette a giocare con una busta appesa a uno dei rami. Tira e tira, logicamente l’albero traballa e viene abbattuto. vi lascio immaginare il fragore (non proprio come quando viene tirata giù una sequoia secolare, ma sul pavimento di casa fa un bell’effetto… chiedere alla famiglia che abita sotto da noi). credo che voi possiate immaginare anche la reazione del prode Elrond, che coda tra le zampe e faccia a siluro (chiamo così quando le orecchie spariscono sulla testa e la conformazione della testa diventa aereodinamica, per correre più velocemente) è scappato nel punto più distante della casa. da allora l’albero per lui è vivo (neanche fosse uno di quelli della Vecchia Foresta ne IL SIGNORE DEGLI ANELLI) e ha un pessimo carattere. quindi quando deve avvicinarsi, per forza, visto che è posizionato accanto alla porta di casa.. lo fa con delle manovre circospette e disegnando immaginari cerchi intorno per trovarsi al raggio più distante possibile dal signore attaccapanni!

3 commenti:

  1. Mi diverto troppo a leggere questo blog,
    rispecchio molto la mia cucciola Helly in Elrond, cucciolona di Golden Retriever di tre anni, anche lei mangiava i calzini, ama la montagna, la spiaggia, ma soprattutto la neve!
    Putroppo lei non è fortunata come Elrond, non abitiamo molto vicini al lungo mare, qui ci son parecchie macchine e lei non ha molta simpatia, a parte per la nostra. Ama fare viaggi in auto, ma quando scende,scende in fretta e furia, fa i suoi bisognini e vuole risalire, non si allontana molto da casa se non è scortata da due persone che conosce bene oppure dalla sua auto.
    quest'inverno se non l'hai già fatto prova a portare Elrond sulla neve, sarà un altro cane!
    Un saluto da me e da Helly

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  2. ma guarda un po'.....le tende veneziane!! anche Mizar non le sopporta e non sopporta nemmeno coloro che si affacciano alle finestre con tenda veneziana annessa...diventa un "simpaticissimo" border da guardia con tanto di abbaio stile mastino napoletano..anche il ficcare il naso nelle macchine per slinguazzare i malcapitati e curiosare all'interno dei camper se siamo al mare...e vuole pure fare la padrona!!! Poi se siamo fermi in amabile conversazione cerca di radunare nel gruppo anche gli ignari passanti, che dei nostri discorsi non importa 'na minchia, ma lei ci si mette d'impegno seguendo la sua natura di border radunante, quindi se il malcapitato non recepisce il messaggio canino che si deve aggregare al nostro gruppo, partono gli abbaioni...

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  3. ... certo che quell'albero cadavere... ;-) ... alla vista risulta un po' inquietante... son sicuro che vincerà Elrond, hai cambiato macchina e cambierai anche l'albero, eh eh ... a proposito, sto facendo legna per l'inverno, qui potrebbe essere utile eh eh ... ciao ciao...

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